Letterato e patriota (Napoli 1823 - ivi 1891). Escluso, a Napoli, dagli uffici pubblici (1849) per le sue tendenze antiborboniche e democratiche, si dedicò per alcuni anni a lavori di traduzione e commento di testi giuridici e letterarî. Fu poi (1860-87) funzionario del ministero degli Interni e consigliere di prefettura a Torino, Firenze, Napoli, Venezia, e nel 1873 segretario particolare di M. Minghetti al ministero dei Lavori pubblici. Autore di alcune novelle in versi d'ispirazione romantica, di varie opere storiche e di un Vocabolario napoletano-italiano (1887), è ricordato però soprattutto per il commento alla Divina Commedia (1º ed., 1856), limpido e convincente soprattutto per l'impegno storico-filologico dello scrittore.