PUTNIK, Radomir
Generale serbo, nato a Kragujevac il 21 gennaio 1847, morto a Nizza il 4 maggio 1917. Fu comandante in capo (voivoda) dell'esercito serbo durante la guerra balcanica (1912-1913) e durante la guerra mondiale sino alla sconfitta dell'esercito serbo e alla sua ritirata all'Adriatico (dicembre 1915). All'inizio della guerra mondiale respinse vigorosamente, con forze inferiori, un primo attacco austriaco proveniente dalla Bosnia (16-20 agosto 1914). Costretto alla ritirata (7 novembre-2 dicembre) da un nuovo grande attacco dalla stessa direzione, abbandonò all'invasore la capitale, ma seppe con una controffensiva fulminea rompere la fronte avversaria (3 dicembre) nella zona del Monte Rudnik, mettendo in rotta gli Austriaci (v. guerra mondiale). Nel periodo che immediatamente seguì l'entrata in guerra dell'Italia, il P. rimase inattivo in modo che l'Austria poté sguernire la fronte serba per rinforzare quella dell'Isonzo. Finita l'offensiva condotta nel 1915 dagl'imperi centrali contro la Russia, la Serbia fu invasa dagli Austro-Tedeschi e dai Bulgari. Il P. battuto, tagliato dall'Egeo, dovette ritirarsi sino all'Adriatico attraverso un paese montagnoso, senza strade né risorse, in pieno inverno. Il vecchio voivoda fu portato al mare su una rozza lettiga. Si recò poi a Corfù con le truppe, avendo però di fatto cessato di esercitare il comando.