RADIOMICROMETRO
. Apparecchio che serve per la misura di piccolissime quantità di energia raggiante. I radiomicrometri oggi più usati sono quelli a coppia termoelettrica, fondati sul principio seguente: se sopra un giunto termoelettrico, opportunamente annerito, incide della energia raggiante, questa viene assorbita e il giunto si riscalda, dando origine a una forza elettromotrice termoelettrica, che si può facilmente rivelare e misurare.
La figura rappresenta, in maniera tutt'affatto schematica, il radiomicrometro di Bays; tra i poli N.-S. di una forte elettrocalamita è sospeso un circuito, costituito da una semplice spira, le cui due metà, saldate in a e in b, sono fatte di due metalli diversi. La saldatura b, annerita, riceve l'energia raggiante da misurare; nasce allora una corrente nella spira e questa tende a ruotare attorno al filo di sospensione, a causa del campo magnetico, intensificato da un nucleo di ferro dolce che occupa quasi interamente l'intervallo tra i due poli, lasciando solo un piccolissimo traferro, in cui si muove la spira.
La sensibilità dí questo apparecchio è veramente portentosa; il suo equipaggio mobile subisce una deviazione apprezzabile quando la saldatura b presenta un aumento di temperatura dell'ordine di qualche milionesimo di grado. Si è calcolato che, se non fosse per l'assorbimento dell'aria, potrebbe rivelare l'energia irradiata da una candela accesa, alla distanza di una diecina di chilometri.