RADIODIFFUSIONE (App. II, 11, p. 656; III, 11, p. 564)
Le note che seguono si riferiscono alla r. sonora: per la r. televisiva v. televisione, in questa Appendice.
L'avvenire della r. sonora, si presenta, dopo quasi 50 anni dal suo nascere, ancor ricco di promesse e possibilità per ciò che concerne l'interesse degli ascoltatori (che rimane sempre valido e intenso nonostante lo sviluppo nel frattempo avvenuto della televisione). Problemi diversi di carattere tecnico (caratteristiche di propagazione delle onde, sistema di trasmissione e tipo di ricevitori), economico (costo degl'impianti e del loro esercizio e dei ricevitori) e giuridico di livello internazionale (regolamento internazionale delle radiocomunicazioni e accordi particolari fra i vari paesi o gruppi di paesi nell'ambito dell'UIT [Union Internationale des Télécommunications]) caratterizzano differentemente la r. nelle varie gamme d'onda.
L'impiego delle onde lunghe (OL) per la r. è ammesso solo in Europa e Africa, continenti che costituiscono la "Regione1", una delle tre in cui è diviso il mondo secondo il vigente Regolamento delle radiocomunicazioni, ma in pratica è in atto solo nella "Zona europea di r.", comprendente l'Europa, parte dell'Asia Minore e l'Africa a N del 30° parallelo Nord.
La r. in OL è effettuata con l'impiego di grandi stazioni trasmittenti (oggi anche con apparati della potenza di 2 MW) destinate a coprire grandi estensioni territoriali mediante la cosiddetta "onda di suolo". Tale onda è costituita dall'energia che per la propagazione si appoggia sulla superficie della Terra e si distingue dall'"onda ionosferica", costituita dall'energia che ritorna al suolo dopo riflessione sugli strati ionizzati dell'atmosfera.
Il servizio con onda di suolo è possibile, sia di giorno sia di notte, con segnali stabili di forte intensità, quali sono necessari per far fronte in questa banda ai disturbi radioelettrici di origine atmosferica, industriale o domestica. Il servizio con onda ionosferica può essere effettuato solo nelle ore di oscurità e a partire da una certa distanza dall'antenna trasmittente; il segnale è d'intensità variabile nel tempo e generalmente più debole di quello presente nell'area servita con l'onda di suolo.
Il raggio di servizio massimo (quando non limitato da interferenze) è dell'ordine di 400 km per l'onda di suolo, se la propagazione avviene su terra, e dell'ordine di 1000 km per l'onda ionosferica.
La r. nelle onde medie (OM) è invece utilizzata in tutte le parti del mondo anche se con caratteristiche diverse.
Viene effettuato servizio sia con la sola onda di suolo sia con la sola onda ionosferica sia con entrambe: come nelle OL, quest'ultima è presente solo nelle ore di oscurità. Le potenze dei trasmettitori coprono tutti i possibili valori da 50 W a 2 MW. Il raggio di servizio massimo, quando non limitato da interferenze, è dell'ordine di 200 km per l'onda di suolo quando la propagazione avviene su terra, e dell'ordine di 1500 km per l'onda ionosferica. Le caratteristiche delle stazioni e il loro impiego sono diversi secondo le zone geografiche: tipico è il frazionamento della potenza e l'uso, prevalentemente locale e commerciale, che avviene nel Nord America rispetto a quello che avviene in Europa, dove le stazioni sono raggruppate generalmente in reti nazionali controllate dallo stato. In Europa, è diffuso l'impiego di stazioni a OM riunite in "gruppi sincronizzati": questo avviene nell'ambito di un paese, per la migliore utilizzazione delle radiofrequenze, quando le stazioni diffondono lo stesso programma utilizzando la stessa frequenza con grande precisione (± o,05 Hz).
Nel campo della r. le onde corte (OC, 9 gamme attribuite a questo servizio tra 3 e 30 MHz) sono utilizzate specialmente per la diffusione dei programmi sonori a grande distanza (anche più di 10.000 km) dalle stazioni trasmittenti, per un servizio quindi prevalentemente di carattere internazionale.
Ciò è possibile grazie alla particolare attitudine di queste onde alla propagazione ionosferica. vengono utilizzati trasmettitori della potenza da 100 a 500 kW, generalmente collegati ad antenne direttive a elevato guadagno (fino a 100 volte in potenza).
Un centro trasmittente OC per la radiodiffusione comprende in genere una decina di trasmettitori collegabili a una quarantina di antenne. Il collegamento tra il trasmettitore e l'antenna più opportuna è effettuato di volta in volta secondo il programma, la zona di destinazione e la frequenza, quest'ultima scelta tra l'altro in funzione della distanza e dello stato di ionizzazione dell'alta atmosfera, che dipende a sua volta dall'ora, dalla stagione e dall'attività solare.
Tipico della ricezione in OC è un segnale relativamente debole e variabile nel tempo, cioè affetto dalle cosiddette "evanescenze". Nonostante che il gran numero di stazioni funzionanti nel mondo renda purtroppo la ricezione spesso soggetta a interferenze, le trasmissioni in onda corta costituiscono un mezzo di diffusione ancora notevolmente apprezzato per l'informazione politica.
Nelle gamme d'onda finora esaminate il sistema di trasmissione utilizzato è ovunque quello a modulazione d'ampiezza (MA). Al contrario, nelle onde metriche viene utilizzato il sistema a modulazione di frequenza (MF). Questo sistema consente una ricezione esente da disturbi, di alta qualità acustica, ed è particolarmente adatto per trasmissioni stereofoniche.
Nella radiodiffusione a onde metriche ci si avvale della diffusione per onda diretta spaziale e l'area di servizio (dove sono presenti segnali stabili e sufficienti per una buona ricezione) è limitata alla zona compresa entro l'orizzonte ottico delle stazioni trasmittenti. Queste sono normalmente ubicate in località dominanti, spesso nella stessa località in cui sono poste le stazioni di televisione. La più facile ripetibilità dei canali rispetto alle OM, conseguenza delle caratteristiche di propagazione delle onde metriche, rende possibile un buon servizio di r. a elevata e capillare copertura anche con più programmi contemporanei.
La r. da satellite è ormai possibile sul piano tecnico anche se non è ancora stata messa in atto. Emissioni sperimentali sono state effettuate solo nel campo televisivo (satellite ATS-6).
Per la r. da satellite è previsto l'uso di frequenze nel campo delle onde centimetriche, essendo state precluse per questo servizio le onde metriche e decimetriche. Si suppone che la ricezione possa aver luogo sia a carattere individuale sia collettivo, ciò comportando differenti caratteristiche oltre che nelle apparecchiature spaziali anche nei ricevitori da utilizzare, che in ogni caso non potranno essere quelli attualmente in uso.
Accordi internazionali. - Le bande di frequenza in cui le stazioni di r. (sonora e televisiva) devono operare nelle varie parti del mondo nonché le norme e procedure generali per il loro esercizio sono stabilite con precisione nel Regolamento internazionale delle radiocomunicazioni, che è soggetto a periodiche revisioni.
Nell'autunno del 1979 una Conferenza amministrativa mondiale dello UIT ha effettuato una nuova revisione generale del Regolamento la cui entrata in vigore è stata fissata al 10 genn. 1982.
Per quanto riguarda la r. sonora, l'Italia è interessata alle bande di frequenza indicate nella seguente tabella a titolo esclusivo o in compartecipazione con altri servizi (nella prima colonna sono indicate le bande di frequenza in vigore fino al 31 dic. 1981 e previste dal Regolamento approvato nel 1959 e dalle successive revisioni parziali, mentre tra parentesi quelle in vigore dal 10 genn. 1982):
L'esercizio in tali limitate porzioni dello spettro delle radiofrequenze di un gran numero di stazioni trasmittenti pone problemi gravissimi di coesistenza delle stazioni stesse. Ogni stazione infatti, insieme con la sua zona di servizio, in cui i segnali irradiati sono sufficienti per una buona ricezione, produce in un'area molto più vasta dei segnali, inutilizzabili normalmente per l'ascoltatore, ma in grado di provocare disturbi, cioè l'insorgere di interferenze, nella zona di servizio delle altre stazioni situate in quest'area e che utilizzano lo stesso canale o quelli adiacenti. Al fine di evitare o almeno contenere questi disturbi, sono riunite sotto l'egida dell'UIT speciali conferenze internazionali.
Per quanto riguarda le principali conferenze a cui è stata interessata l'Italia si può citare, per onde lunghe e medie, la Conferenza di Ginevra del 1975, indetta tra tutti i paesi d'Europa, Asia, Australia e Oceania. Il piano di assegnazione delle frequenze, redatto durante la Conferenza e valido dal 23 nov. 1978, ha sostituito il piano di Copenaghen 1948, valido per la sola Zona europea di r., e quello di Ginevra 1966, valido per la sola Zona africana (Africa a S del 30° parallelo Nord).
Il piano di Ginevra del 1975 è il risultato di un generale compromesso fra le diverse esigenze presentate dai paesi partecipanti alla Conferenza. È interessante rilevare l'adozione per tutta la zona considerata di un'unica spaziatura di 9 kHz tra i canali (contrariamente alla situazione precedente comportante spaziature di 8, di 9 e 10 kHz) e l'unificazione delle frequenze portanti i cui valori dovranno essere multipli di 9 kHz, inizialmente solo nella banda delle OM. Il piano ha riconosciuto un notevole aumento del numero e della potenza delle stazioni (214 MW la potenza complessiva prevista nella zona europea di r. contro 82 MW istallati nel 1975), a cui peraltro non corrisponderà, se tutti gl'impianti previsti saranno realizzati, quel miglioramento del servizio nelle ore di oscurità (che sono le più critiche), che tutti si auspicavano in Europa.
Per le onde corte il problema della pianificazione internazionale delle trasmissioni è notevolmente più complesso (in quanto ogni stazione opera in genere, come già detto, su frequenze e per zone diverse secondo l'ora), né si vede come possa essere risolto nel prossimo avvenire dato anche l'elevato grado di affollamento delle bande attribuite alla r. in OC.
Per quanto riguarda la banda (banda II) delle onde metriche (utilizzate per le trasmissioni MF), il piano tuttora in vigore nella Zona europea di r. è quello di Stoccolma del 1961, completato successivamente da tutta una serie di accordi bilaterali o multilaterali per varianti, per l'utilizzazione, per es., delle stazioni di piccola potenza in zone di frontiera, per l'utilizzazione della banda 100 ÷ 104 MHz prevista solo in alcuni paesi europei.
Per quanto riguarda le trasmissioni da satellite, la prima Conferenza di pianificazione è stata tenuta a Ginevra nel 1977 e ha interessato tutti i paesi del mondo. È stato redatto un piano per un servizio a carattere nazionale, che assegna a ogni paese, escluse le Americhe, nella banda 11,7 ÷ 12,5 GHz una posizione orbitale, le frequenze, le polarizzazioni, la potenza irradiata, dimensione e orientamento nello spazio dell'antenna trasmittente a bordo dei satelliti. Per le Americhe il piano verrà redatto da un'apposita conferenza che sarà convocata presumibilmente nel 1982. Sono stati previsti in media, per l'Europa, 5 canali televisivi per paese. Si può ragionevolmente pensare che uno dei cinque canali sarà destinato a diffondere, invece di un programma televisivo, un elevato numero (fino a una quarantina) di programmi radiofonici o di altre informazioni equivalenti. La possibilità di ricevere i programmi stranieri è limitata in genere alle zone di frontiera per l'inevitabile debordamento conseguente alla struttura e alle caratteristiche d'irradiazione delle antenne (v. televisione, in questa Appendice).
La rete radiofonica italiana. - In Italia il servizio di r. è regolato dalla l. 14 apr. 1975, n. 103. Accanto a una concessionaria di pubblico servizio, la RAI-Radiotelevisione Italiana (v. in questa Appendice), possono operare anche stazioni ripetitrici di programmi esteri. Inoltre, alla luce della sentenza 28 luglio 1976, n. 202, emanata dalla Corte Costituzionale, anche stazioni private possono essere autorizzate a diffondere programmi propri in ambito locale.
La RAI svolge il servizio di r. (per l'interno) mediante impianti funzionanti in OM a MA e in onde metriche a MF, con le caratteristiche risultanti dai piani prima nominati e/o da accordi successivi con i paesi interessati. Il servizio di r. per l'estero è svolto principalmente su OC e, limitatamente alle ore di oscurità e fino a distanza di 1000 ÷ 1500 km, anche in OM. Per l'interno vengono diffusi tre programmi (Radiouno, Radiodue, Radiotre) a carattere nazionale: lo stesso programma è diffuso in OM e MF, quest'ultimo sistema consentendo un ascolto migliore, più esteso (copertura superiore al 99% della popolazione) e costante di quello ottenibile con le OM.
Uno dei programmi radiofonici (Radiodue) in alcuni momenti del giorno viene interrotto per permettere la diffusione dei programmi regionali. Programmi speciali in tedesco, francese, sloveno vengono diffusi in alcune regioni per le rispettive minoranze linguistiche.
La costituzione orografica dell'Italia e l'elevata densità di popolazione rendono indispensabile l'installazione di numerosi impianti trasmittenti distribuiti in tutto il paese.
In onde medie al 31 dic. 1979 gl'impianti della RAI erano costituiti da 129 stazioni per complessivi 2702,3 kW, la maggioranza delle quali riunite in più gruppi sincronizzati e di cui tre di grande potenza e, precisamente, quelle di Milano 1 (600 kW), Roma 1 (300 kW), e Roma 2 (540 kW).
In onde lunghe, non avendo ricevuto l'Italia alcuna assegnazione in occasione del piano di Copenaghen, alla stessa data era funzionante un solo impianto sperimentale.
Nelle onde metriche, per le emissioni a modulazione di frequenza, la RAI aveva in esercizio, al 31 dic. 1979, 1839 impianti tra trasmettitori e ripetitori. Questo elevato numero di impianti dà un'idea della capillarizzazione raggiunta dal servizio, in grado di consentire praticamente a tutto il paese l'ascolto dei tre programmi radiofonici nazionali.
Di norma i trasmettitori MF sono montati nelle stesse località in cui si trovano impianti trasmittenti televisivi. In ogni centro, i vari trasmettitori MF, uno per ogni programma, alimentano una stessa antenna attraverso un apposito filtro di combinazione. La potenza dei trasmettitori varia, a seconda dell'ampiezza della zona da servire, tra 2 W e 20 kW; a causa del guadagno delle antenne trasmittenti la potenza apparente risulta peraltro compresa tra sei volte e una volta i valori ora indicati.
Il programma da irradiare è portato ai trasmettitori tramite la rete di distribuzione in ponte radio della RAI; i ripetitori lo irradiano dopo averlo ricevuto "a rimbalzo" da un trasmettitore o da un altro ripetitore mediante un impianto radioricevente in grado di garantire il mantenimento della necessaria qualità di trasmissione. In molti impianti di minor potenza, ricevitori e trasmettitori MF sono accoppiati in un unico apparato di conversione di frequenza, senza demodulazione intermedia, così da passare direttamente da un canale di trasmissione all'altro.
In Italia le trasmissioni stereofoniche dalle stazioni a modulazione di frequenza sono effettuate con il sistema detto "a frequenza pilota" che è adottato nella grande maggioranza dei paesi, europei e non. Per la ricezione dei programmi stereofonici sono necessari appositi ricevitori. Data però la "compatibilità" del sistema è sempre possibile per chi, anziché possedere i ricevitori stereofonici, possiede i semplici ricevitori per la modulazione di frequenza, ascoltare i programmi "in monofonia", privi cioè degli effetti stereofonici.
Per l'estero la RAI diffonde (in onde corte per conto della presidenza del Consiglio) programmi speciali sia in italiano sia in altre lingue e i tre programmi a carattere nazionale. Per questi scopi ci si avvale ancora, al 31 dic. 1979, del Centro trasmittente di Roma Prato Smeraldo (6 trasmettitori per complessivi 470 kW) e di quello di Caltanissetta (3 trasmettitori per complessivi 30 kW), quest'ultimo per la sola diffusione a breve raggio (bacino del Mediterraneo) di Radiouno e Radiodue. Particolare menzione merita, tra i programmi per l'estero, il "Notturno italiano" (programma costituito da musica e notiziari in varie lingue), trasmesso durante la notte in onda media dalle citate stazioni di Milano 1 e Roma 2 e a onde corte da uno dei trasmettitori del Centro OC di Roma Prato Smeraldo.
Le stazioni private che diffondono propri programmi radio in ambito locale sono particolarmente numerose nei grandi centri urbani. Al 31 dic. 1979 risultavano funzionanti 4711 stazioni in onde metriche a MF, molte delle quali stereofoniche, e 7 nelle onde medie. La grande maggioranza di queste stazioni ha carattere commerciale, basa cioè i propri proventi sulla pubblicità. Alla stessa data non risultava in funzione alcuna emittente ripetitrice di programmi radiofonici esteri; numerose invece sono le stazioni ripetitrici di programmi televisivi esteri.
Programmi radiofonici esteri. - Differenti programmi contemporanei per l'interno, a volte anche sostanzialmente caratterizzati come genere (per es., musica leggera o popolare, musica seria, programmi culturali, ecc.) vengono diffusi anche nella maggioranza degli altri paesi europei; in alcuni casi gli stessi programmi sono diffusi, come in Italia, sia a modulazione di ampiezza (OM e OL) che in modulazione di frequenza. In altri casi a programmi diversi corrispondono reti diverse, solo in MA o solo in MF, in altri casi ancora, per es., un programma è diffuso in MA e MF, altri solo in MF. Si citano alcunì esempi.
In Francia, dove la radiodiffusione è effettuata in regime di monopolio, vengono diffusi fondamentalmente tre programmi a carattere nazionale, France inter (MA e MF), France culture (MA e MF), France musique (solo MF). Il programma France inter alcune volte al giorno viene interrotto per trasmettere programmi regionali (prevalentemente solo sulla rete MF); la rete MA di France culture viene anche utilizzata per diffondere i programmi di Radio scolaire. Programmi a carattere locale vengono diffusi da apposite stazioni in MF, chiamate FIP (France Inter Paris), FIM (France Inter Marseille), ecc.
Nella Rep. Fed. di Germania la r. è organizzata su base regionale, ciascuna regione disponendo di un proprio organismo di radiodiffusione. In ogni regione o länder vengono diffusi tre programmi di cui uno in MA e MF e due solo in MF. A questi tre programmi si aggiunge un quarto programma, irradiato solo in MA e comune a tutte le regioni, diffuso dalle Deutschlandfunk.
In Gran Bretagna vengono diffusi quattro programmi a carattere nazionale, di cui 3 in MA ed MF e uno solo in MA (Radio 4), a cui si aggiungono quelli locali (in MA e MF) di tipo commerciale. Per i programmi a carattere nazionale l'organismo incaricato è la BBC (British Broadcasting Company), per quelli locali sono incaricati sia la BBC che la IBA (Indipendent Broadcasting Autority).
In Spagna, a un organismo statale (RNE, Radio National de España) che diffonde tre programmi di cui uno solo in MA e due solo in MF, si affiancano altri organismi a carattere privato, politico e sindacale che eserciscono stazioni in onda media e/o in MF.
In Bulgaria la rete radiofonica è basata su tre programmi di cui due in MA e MF e uno solo in MF. Alcune stazioni si staccano dalla rete in certe ore per trasmettere programmi locali.
Negli Stati Uniti d'America, al 30 giugno 1978 si contavano in esercizio 4526 stazioni radiofoniche a MA e 4006 a MF. Com'è noto, a differenza di quanto avviene nella maggior parte dei paesi europei, le stazioni di r. americane sono finanziate non dai canoni d'utenza, ma principalmente dai proventi della pubblicità. Detta impostazione commerciale ha influenza non solo sul contenuto dei programmi, ma anche sulla distribuzione delle stazioni, che tendono comprensibilmente ad addensarsi intorno ai grossi centri e a rarefarsi nel resto del territorio.
Organizzazioni radiofoniche internazionali. - Accanto agli organismi internazionali, che raggruppano gli enti di r. europei, l'UER (Union Européenne de Radiodiffusion) di cui fanno parte enti e società dell'Europa occidentale (per l'Italia la RAI), e l'OIRT (Organisation Internationale de Radiodiffusion et Télévision), che riunisce gli enti di r. dell'Europa orientale, sono da segnalare l'ABU (Asian Broadcasting Union) che raggruppa gli enti di r. asiatici (comprese Australia e Oceania), l'URTNA (Union of National Radio and Television Organizations of Africa) costituitasi nel 1962 tra gli enti di r. africani, l'ASBU (Arab States Broadcasting Union) costituitasi nel 1969 tra gli enti di r. dei paesi facenti parte della Lega araba, l'AIR (Asociación Interamericana de Radiodifusão), che rappresenta tutte le radio e TV delle Americhe. Si menzionano poi l'IBI (International Broadcast Institut), istituito nel 1968 con sede a Londra, che costituisce un centro per lo studio interdisciplinare degli aspetti culturali, sociali, legali ed economici della r. e per la diffusione dei relativi risultati, e infine la Commonwealth Broadcasting Association che ha come membri gli enti che eserciscono il servizio pubblico di r. nei paesi facenti parte del Commonwealth e come scopo l'incoraggiamento della collaborazione tra i membri. Vedi tav. f. t.
Bibl.: F. Bebey, La radiodiffusion en Afrique Noire, Issy Les Moulineaux 1963; S. P. Lawton, Introduction to moderne broadcasting, New York 1963; E. Pons, Généralités sur les taxes et licences en matière d'appareils récepteurs de radio et de télévision, Ginevra 1964; A. Namurois, Problèmes de structure et d'organisation de la radiodiffusion - télévision dans le cadre des radiocommunications, ivi 1965; Autori vari, Radiotelevision and the administration of Justice, Columbia University, New York 1965; B. Vasari, Aspects financiers de la radiotélévision: le revenu mixte, Ginevra 1965; O. Whitley, Broadcasting and the national culture, Londra 1965; J. Cazeneuve, Sociologie de la radiotélévision, Parigi 1965; UIT, Du sémaphore au satellite, Ginevra 1965; G. Casalotti, La Chiesa e i mezzi audiovisivi. Encicliche e documenti, Roma 1966; V. Spiess, Bibliographie zu Rundfunk und Fernsehen, Amburgo 1966; E. Sullerot, B. Stenberg, Aspects sociaux de la radio et de la télévision, Parigi 1966; C. Debbasch, Traité du droit de la radiodiffusion. Radio et télévision, ivi 1967; UIT, Règlement des radiocommunications, Ginevra 1968; K. Stern, Funktionsgerechte Finanzierung der Rundfunkanstalten durch den Staat, Monaco di Baviera 1968; H. Klecatsky, K. Stern e altri, Rundfunkrecht und Rundfunkpolitik, ivi 1969; ISLE (Istituto per la documentazione degli Studi Legislativi), Libertà di espressione e organizzazione televisiva. La radiotelevisione all'estero. Linee organizzative della legislazione straniera, Milano 1970; ISLE, Libertà di espressione e organizzazione radiotelevisiva. La riorganizzazione legislativa della radiotelevisione italiana, ivi 1971; R. Burbage, J. Cazeneuve, A. Kaspi, Presse, radio et télévision aux Etats Unis, Parigi 1972; BBC (British Broadcasting Corporation), BBC handbook 1975, Londra 1974; Autori vri, La radio nella scuola oggi, Torino 1975; Federal communications commission, Rules and regulations, Washington 1976; A. Chiti-Batelli, Mass media e società europea. La prospettiva federalista per una radiodiffusione continentale, Manduria (Taranto) 1977; F. Colombo, R. Grandi, N. Rizzi, Radio e televisione, Firenze 1977; World radio TV handbook (a cura di J. M. Frost), Hvidovre (Danimarca) 1977; R. Zaccaria, Radiotelevisione e costituzione, Milano 1977. Riviste e periodici: Engineering, BBC, Londra BM/E, (Broadcast Management/Engineering), New York; Broadcast engineering, Overland Park, Ks, SUA; Communication and broadcasting, Marconi, Chelmsford (G. B.); Educational broadcasting international, Londra; IEEE (Institut of Electrical and Electronic Engineers), Transactions on broadcasting, New York; International broadcast engineer, Berkshire (G. B.); Journal des télécommunications, UIT, Ginevra; Millecanali, Milano; Radiodiffusion - Télévision, Parigi; Radio télévision, OIRT, Praga; Rivista dell'UER (Union Européenne de Radiodiffusion), Tecnique, Bruxelles; Programmes, administration, Ginevra; Rundfunk-Technische Mitteilungen, Institut fur Randfunketechnik GMBH-H, Amburgo.