RADDOPPIAMENTO SINTATTICO
Il raddoppiamento (o rafforzamento) sintattico o fonosintattico si verifica quando la consonante iniziale di una parola, in particolari condizioni, raddoppia nella pronuncia e – nel caso delle ➔univerbazioni – anche nella grafia.
Nella pronuncia, il raddoppiamento sintattico si può avere:
– dopo una parola con accentazione ➔tronca
Sarò franco si pronuncia correttamente Sarò ffranco
Perché mai? si pronuncia correttamente Perché mmai?
Città santa si pronuncia correttamente Città ssanta
– dopo un monosillabo accentato
È giusto si pronuncia correttamente È ggiusto
Più tardi si pronuncia correttamente Più ttardi
Là sopra si pronuncia correttamente Là ssopra
– con alcuni monosillabi non accentati
A merenda si pronuncia correttamente A mmerenda
Che fai? si pronuncia correttamente Che ffai?
– dopo sopra, qualche, come, dove
come te si pronuncia correttamente come tte
qualche cosa si pronuncia correttamente qualche ccosa
Quando tra due o più elementi c’è univerbazione, il raddoppiamento sintattico è registrato anche dalla grafia
sopra + tutto ▶ soprattutto
così + detto ▶ cosiddetto
né + pure ▶ neppure
da + prima ▶ dapprima
o + dio ▶ oddìo.
Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno proprio del toscano e dell’italiano centromeridionale.
In particolare, il toscano presenta alcune forme specifiche di raddoppiamento sintattico, ad esempio dopo dove, come (anche quando è avverbio interrogativo) e da
Dove vvai?
Come vva?
Da ccasa
A eccezione delle forme ormai consolidate nella grafia, nell’italiano settentrionale le consonanti vengono pronunciate mantenendo per lo più la pronuncia con una sola consonante.
C’è una precisa motivazione storica per la quale avviene il raddoppiamento sintattico.
Nel passaggio all’italiano, molte parole hanno perso la consonante finale: ad esempio, ad è diventato a, tres è diventato tre, iam è diventato già. In realtà, questa perdita è soltanto grafica, perché la consonante finale non è scomparsa ma si è unita alla prima consonante della parola successiva rafforzandola
a ccasa, tre ggatti, già ffatto
Successivamente, il raddoppiamento sintattico si è esteso anche a parole che etimologicamente non avevano una consonante finale, come tu e chi, che derivano dal latino tu e qui
tu pparli, chi ssei?