racial profiling
loc. s.le m. inv. Profilazione razziale.
• Anche l’abbigliamento [...] è spesso motivo di fermo. «Le persone che indossano abiti associati a “culture giovanili” come l’hip-hop, il gotico, il tecktonik o il punk sono solo il 10% della popolazione, ma hanno rappresentato il 47% dei fermati», dicono i ricercatori del Cnrs. Ma il dato, aggiungono, conferma ancora una volta il racial profiling, ovvero l’inclusione di elementi razziali nel sospettare qualcuno come possibile criminale. Due ragazzi su tre, tra quelli così vestiti e fermati dalla polizia, appartengono infatti a minoranze etniche: gli «arabi» e i «neri», ad esempio, adorano i cappucci. (Cecilia Zecchinelli, Corriere della sera, 31 luglio 2009, p. 11, Esteri) • «È una cosa che capita spesso qui a Roma a persone di colore come me: ne parlavo con amici e ognuno ha una storia da raccontare, come se qui ci fosse una sorta di racial profiling che spinge chi lavora in un posto a seguire certe regole, tra cui quella di considerare chi ha le mani nere di averle anche sporche. E conseguentemente di rubare» (Manar Abdel intervistata da Rory Cappelli, Repubblica, 9 dicembre 2016, Roma, p. IX) • Per evitare la ripetizione del Capodanno 2016, quest’anno a Colonia sono stati mobilitati tremila agenti, [...] L’accusa alle forze dell’ordine, ora, è quella di racial profiling, cioè di monitoraggio su basi razziali: i poliziotti tenevano d’occhio e circondavano più chi aveva capelli neri come un tunisino che non un biondo probabile tedesco. (Danilo Taino, Corriere della sera, 4 gennaio 2017, p. 26, Analisi & commenti).
- Espressione inglese composta dall’agg. racial ‘razziale’ e dal s. profiling ‘profilazione’.
- Già attestato nella Repubblica dell’11 giugno 2000, p. 13 (Vittorio Zucconi).
> ethnic profiling.