QURAISH
. Tribù araba, che sin dalla fine del sec. V d. C. appare stanziata alla Mecca, e ivi godente una posizione di supremazia sociale e politica, fondata su un'attiva vita commerciale. Dal ramo quraishita dei Banū Hāshim nacque Maometto, e tutta la predicazione e la vita di lui s'imperniò sul contrasto e la lotta, conclusa con il trionfo, con i maggiorenti della sua stessa tribù. Dopo avere rappresentato così a lungo la resistenza del paganesimo arabo alla nuova dottrina e al nuovo stato, consolidati da Maometto a Medina, la tribù di Quraish ebbe la ventura, alla morte del profeta, e grazie all'autorità di Abū Bekr e ‛Omar, ragguardevoli quraishiti e insieme musulmani della prima ora, di assicurare nel suo seno la successione califfale. "Il califfato appartiene a Quraish" fu la massima, invano aspramente combattuta dai Khārigiti, che si affermò storicamente nell'Islām: Omayyadi, ‛Abbāsidi e ‛Alidi, le tre dinastie che si disputarono il califfato, furono tutti ugualmente quraishiti. E uno dei motivi dell'insussistenza giuridica delle tarde pretese dei sultani ottomani al califfato è appunto la loro non appartenenza alla tribù araba di Quraish, depositaria esclusiva dell'autorità califfale.
Dopo la diaspora di Quraish, le cui sorti si confondono con quelle della classe dirigente dell'impero arabo-musulmano nei primi tre secoli della sua storia, la tribù si è tuttavia mantenuta anche alla Mecca, dove tuttora sussiste, oltre che nei Sharīf (v.), nella famiglia dei Shaibī, custodi delle chiavi della Ka‛bah (v., per particolari, arabi: Storia).