QUIRITI (Quirites)
Nome dei Romani, di solito indicante i medesimi in quanto cittadini, conservato ufficialmente nella formula Populus Romanus Quirites (più tardi frainteso in Populus Romanus Quiritium) e probabilmente nell'altra formula S. P. Q. R. da sciogliersi in Senatus Populus Quirites Romani e non in Senatus Populusque Romanus. Che cosa significhi questo termine si intende senz'altro quando si ricordi che in un documento della lega latina citato da Catone: il popolo di Ardea aveva il nome di Ardeates Rutulus (fr. 21). È evidente che come Rutulo era il nome degli appartenenti alla tribù che abitava Ardea, così Quirites era il nome degli appartenenti alla tribù che abitava Roma. In altri termini la tribù che fondò Roma, e perciò ne ebbe il nome di Romani, si chiamava dei Quiriti. Altra è la questione dell'etimo di Quiriti. Gli antichi facevano derivare il nome dalla città di Curi o dalla lancia (curis), come se volesse significare "armato di lancia". I moderni hanno pensato anche alle curie o a un termine imparentato con il greco κύριος, come i Quiriti fossero i cittadini "signori" di pieno diritto, ma nessuna spiegazione ha sicuro fondamento. Fosse dei Quiriti (Fossae Quiritium) si chiamavano certe fortificazioni, forse di età regia e attribuite ad Anco Marzio, la cui natura ci è del tutto ignota. Come l'eponimo dei Romani era Romolo, così eponimo dei Quiriti era Quirino (v.): naturalmente gli eponimi sono fittizî entrambi.
Bibl.: Th. Mommsen, Römisches Staatsrecht, III, Berlino 1887, p. 5 segg.; G. De Sanctis, St. dei Romani, I, Torino 1907, pp. 212 e 393, n. 3.