Generale (Legnaro, Padova, 1889 - Roma 1975); dopo la caduta del governo fascista (luglio 1943), ricoprì la carica di comandante generale della M.V.S.N., che provvide a sciogliere; quindi assunse a Roma il comando del Fronte clandestino di resistenza. Fu presidente del Consiglio superiore delle FF. AA. Autore di apprezzate opere di argomento militare (Con Badoglio in Etiopia, 1937; Diario di guerra, 1946).