SCEVOLA, Quinto Mucio
Figlio dell'omonimo console del 174 a. C., nacque alcuni anni dopo questa data. Tra il 140 e il 129 fu accolto per raccomandazione di Lelio, di cui aveva sposato la figlia, nel collegio degli auguri. In tale funzione acquistò grande prestigio, tanto da essere spesso designato come "l'augure Scevola". Nel 120 fu pretore e governatore d'Asia che resse sino al 119; nel 117 giunse al consolato. Durante le guerre civili (88 a. C.) difese coraggiosamente in senato, benché assai vecchio, Mario il giovane dinnanzi a Silla, e morì poco dopo. Fu anch'egli giurista rinomato, al quale Cicerone (Laelius, 1, 1; De leg., I, 4, 13) portava gratitudine per gl'insegnamenti che ne aveva ricevuti.