GUANCIALI, Quintino
Nacque a Loreto Aprutino il 23 nov. 1811 da Domenico, di nobile famiglia originaria di Pisa, e da Isabella Rozzi. All'età di dieci anni entrò nel seminario di Penne per seguire gli studi classici, ma, a seguito di grave malattia, nove anni dopo fu costretto a interrompere il soggiorno presso quell'istituto. Tornato in salute grazie a cure omeopatiche, riprese gli studi in lettere latine, distinguendosi per la destrezza nel comporre versi, e cominciò anche a coltivare un interesse particolarmente profondo per la teoria medica basata sui "simili". Ispirandosi alla personale esperienza di guarigione, decise di scrivere un libro in lingua latina per illustrare l'efficacia della medicina omeopatica e per dimostrarne la fondatezza scientifica. Nel 1839 si stabilì a Napoli per proseguire gli studi alla facoltà di giurisprudenza; l'anno dopo diede alle stampe, con dedica al marchese di Pietracatella G. Ceva Grimaldi, il poema Hahnemannusseu De homoeopathianova medica scientia. Libri octo (Neapoli 1840).
L'opera, strutturata in forma didascalica, prendeva spunto dalla ricerca del medico tedesco Samuel Hahnemann, di cui il G. difendeva la base sperimentale. La cura omeopatica, alternativa a quella tradizionale, vi era presentata con dovizia di particolari e con puntuali riferimenti scientifici.
Di tono "lucreziano", con precise e ampie descrizioni basate sull'anatomia umana, Hahnemannus raccolse molti consensi e fu lodato, oltre che dallo stesso Hahnemann, dal francese naturalista Ch.-A. Walckenaer; conobbe anche una traduzione in lingua italiana per opera di R. D'Ortensio (L'Anemanno… di Q. Guanciali, Napoli 1844).
Dopo questo singolare esordio il G. consolidò il suo prestigio tra gli autori in lingua latina con una lunga serie di componimenti d'occasione e con opere che agli occhi dei contemporanei avevano il pregio di adattare, tramite virtuosismi stilistici, la lingua dei classici alla realtà del tempo. Indicativi, in questo senso, furono i quattro libri del De septimo Italico cultorum scientiarum congressu habito (Neapoli 1845; nuova ed., ibid. 1852), in cui il G., pur con un trattamento sostanzialmente "retorico" del tema, seppe innovare sia nella scelta dell'argomento sia nell'aderenza alla realtà.
Nel 1844 il G. fu chiamato da N. Santangelo, ministro dell'Interno del Regno delle Due Sicilie, a succedere a E. Genoino nella direzione della biblioteca del ministero. Successivamente passò alle dipendenze della Pubblica Istruzione e, dopo il 1860, assunse presso la Biblioteca nazionale di Napoli l'incarico di bibliotecario che ricoprì fino alla morte, avvenuta a Napoli il 10 apr. 1883.
In qualità di cultore della lingua latina il G. aveva ottenuto la nomina di membro ordinario della Società reale di Napoli, di presidente dell'Accademia Pontaniana, classe di belle lettere, e di socio libero dell'Istituto di Francia. Particolarmente significativa, infine, era stata la sua rinuncia ad accogliere un prestigioso incarico universitario in Francia, per rimanere fedele al credito e alla stima ricevuti in Italia (cfr. Aurini).
Fonti e Bibl.: L. Dorrucci, Hahnemannus di Q. G., in Giorn. abruzzese di scienze, lettere e arti, V (1840), 15, pp. 97-102; M. De Ribas, Hahnemannus di Q. G., in L'Omnibus, VIII (1841), 49, p. 194; A. De Lauzières, L'Anemanno di Q. G. voltato in italiano da R. D'Ortensio, ibid., XII (1844), 15, pp. 58 s.; Versi di A. Barthélemy a Q. G.…, Napoli 1860; Lettere di illustri scrittori a Tommaso Vallauri, a cura di O. Berrini, Torino 1880, pp. 313-331; F. Verdinois, Profili letterari napoletani, Napoli 1882, pp. 189-193; In morte di Q. G. 11 apr. 1883, Napoli 1883; G. Pannella, Q. G., in Monografia della provincia di Teramo, II, Teramo 1896, p. 2; B. Croce, Appunti per la storia della cultura in Italia nella seconda metà del secolo XIX, in La Critica, VII (1909), p. 342; VIII (1910), p. 216; Id., La letteratura della nuova Italia. Saggi critici, V, Bari 1957, pp. 212-215; A. Lodispoto, Storia della omeopatia in Italia, Roma 1961, ad ind.; F. Giordano, Q. G., in La cultura classica a Napoli nell'Ottocento, II, Napoli 1987, pp. 789-794; A. De Gubernatis, Diz. biogr. degli scrittori contemporanei, Firenze 1879, p. 537; R. Aurini, Diz. bibliogr. della gente d'Abruzzo, II, Teramo 1957, pp. 298-304.