quindecemviri
Nell’antica Roma, collegio sacerdotale (propr. quindecemviri sacris faciundis) al quale erano attribuite la custodia e l’interpretazione dei libri sibillini e la competenza sui culti di origine straniera. Il collegio risalirebbe al tempo di Tarquinio Prisco, inizialmente composto di due membri (duoviri sacris faciundis); il loro numero fu poi portato a 10 (lex Licinia, 367 a.C.), infine a 15, con Silla. Era di loro spettanza la cura dei ludi saeculares.