QUETTA (localmente Shal kot "fortezza"; A. T., 93-94)
Capoluogo del Belūcistān inglese, non lontano dalla frontiera afghana, in una posizione militarmente e strategicamente importante, a guardia di due passi, a SE. quello di Bolan, a NO. quelli di Khojak (m. 2480) e di Gwaja, che mettono in comunicazione l'India con l'Afghānistān meridionale. Un terremoto violentissimo la distrusse il 31 maggio 1935. La città, posta a 1680 m. s. m., in una valle assai fredda d'inverno, limitata all'intorno da alte montagne, era sede d'una guarnigione inglese dal 1877; due anni dopo fu collegata alla rete ferroviaria indiana da una linea facente capo a Chaman, posto di frontiera che dista un centinaio di km. dalla città afghana di Qandahār. Da allora Quetta era molto progredita, con case moderne, strade larghe, numerosi giardini. Il quartiere moderno era tra la stazione e la borgata indigena, il Cantonment verso N. (11.740 militari, per metà inglesi, il resto indiani), mentre a NO. si trovava un forte (miri), antica residenza del khān di Kālat. Essa era anche sede (dal 1907) d'un collegio militare (Indian Staff College). La città, che nel 1901 aveva 24.580 abitanti, ne contava 49 mila prima del terremoto.