querelificio
s. m. (iron.) La fabbrica delle querele.
• da questo concetto di terzietà all’opera sia nello scrivere che nel leggere e nel giudizio (anche nei propri stessi confronti, almeno come sforzo per rimettere in riga l’emotività) sono passato all’ipotesi che, visto lo scrittore che ero e quanto alieno a ogni clan, potrei essere un giudice come mai si è visto, terzo persino a se stesso, […] alla sua stessa cultura e formazione e inevitabili moralismi, bigottismi, obsoleti vermiciattoli di nostalgia di quando «il mondo era migliore» e «regnava più giustizia»... per forza, se la facevano con le proprie mani, mica c’era il querelificio di adesso per ogni pisciatina di cane che sconfina oltre l’ombra della siepe del vicino… (Aldo Busi, Repubblica, 15 giugno 2013, p. 39, R2 Cultura).
- Derivato dal s. f. querela con l’aggiunta del suffisso -ificio.