Archeologo e saggista (Parigi 1755 - ivi 1849). A Roma, influenzato da J. J. Winckelmann, rivolse i suoi interessi all'archeologia. Eletto nel 1791 membro dell'assemblea legislativa, difensore di Lafayette, fu imprigionato durante il Terrore; sotto il Direttorio fece parte del consiglio dei Cinquecento; con la Restaurazione, fu eletto segretario permanente di una sezione dell'Istituto di belle arti. Divenuto noto nel campo degli studî artistici con il Dictionnaire d'architecture (1795-1825), fu il maggiore sostenitore in Francia dei principî estetici di Winckelmann. Decisa fu la sua posizione contro le spoliazioni artistiche operate in Italia da Napoleone, espresse in Lettres sur les préjudices qu'occasionnerait aux arts et à la science le déplacement des monuments de l'art en Italie (1796). Tra i suoi saggi principali: Essai sur l'idéal (1804); Essai sur la nature, le but et les moyens de l'imitation dans les beaux-arts (1823); Canone (1834).