quarzo
Prezioso, ma non raro
Il quarzo è un minerale molto comune, il più diffuso nella crosta terrestre, e ha sempre interessato l’uomo per le sue numerose e vantaggiose applicazioni. È il costituente principale di molti tipi di rocce: si può presentare sotto forma di grandi cristalli e in varietà compatte microcristalline. È apprezzato come pietra ornamentale ed è molto utilizzato nell’industria
Le caratteristiche che fecero del quarzo una materia prima d’eccellenza presso le comunità primitive sono la facile reperibilità in forme utili all’uso immediato come utensile, e la durezza; infatti il quarzo raggiunge il 7° grado della scala in cui si misura la durezza – scala Mohs – superato soltanto da alcuni minerali più rari, quali il topazio, il corindone e il diamante.
Nella storia dell’umanità ben presto furono però apprezzate anche le molte varietà colorate, da utilizzare negli ornamenti e nelle arti, e i grossi cristalli di forma romboedrica. Nel Seicento, il naturalista danese Niccolò Stenone giunse a formulare la prima legge geometrica della cristallografia proprio esaminando numerosi cristalli di quarzo, nei quali il valore dell’angolo tra le facce omologhe di differenti campioni è costante, indipendentemente dalle loro dimensioni (cristallo).
Il quarzo è costituito dalla combinazione di due elementi chimici, silicio e ossigeno, ordinati a formare tetraedri nei quali l’atomo di silicio è disposto al centro (minerali). Questa unità costituisce la parte basilare di un reticolo molto compatto, in cui ogni atomo di ossigeno appartiene a due tetraedri contigui. Silicio e ossigeno sono gli elementi più abbondanti della crosta terrestre, e così il quarzo si trova a essere componente essenziale di molte rocce, sia ignee e metamorfiche sia sedimentarie. In queste ultime si accumula per la sua notevole resistenza ai fenomeni di erosione. Alla grande diffusione del quarzo corrisponde anche l’esistenza di molte varietà del minerale, che può presentarsi sia in cristalli singoli (quarzo ialino o cristallo di rocca, trasparente e incolore, ametista, di colore violetto per inclusioni di manganese); sia in forma compatta di massa microcristallina (calcedonio). I cristalli di maggiore dimensione si formano nella fase terminale del processo evolutivo di un magma. Tra le varie tipologie di calcedonio, molte hanno valore ornamentale: l’agata, con zone concentriche variamente colorate; l’onice, caratterizzata dall’alternanza di bande bianche, nere e rosse; il diaspro, originato in parte da gusci silicei di microrganismi marini.
Oltre all’uso ornamentale, il quarzo è ampiamente impiegato nell’industria. La struttura del reticolo cristallino conferisce al quarzo singolari e utili proprietà fisiche, tra le altre la piezoelettricità, ossia la capacità di emettere un impulso elettrico in risposta a una compressione, utilizzata per esempio nella realizzazione degli orologi al quarzo. Sempre per le sue capacità piezoelettriche trova applicazioni in elettronica come stabilizzatore di frequenza; inoltre, esso è un ottimo agente abrasivo e un eccellente materiale refrattario a causa rispettivamente delle sue caratteristiche di durezza e di resistenza sia chimica sia termica. Dal quarzo si producono vetri e anche bulbi di lampade trasparenti soltanto alla luce ultravioletta (lampade al quarzo).
Prima che le forme di quarzo fossero riconosciute dall’uomo come varietà di una specie minerale, a esse furono attribuite diverse origini mitiche e proprietà spesso miracolose. Secondo la tradizione greca, per esempio, l’ametista era associata alla leggenda della ninfa omonima. Per evitare che fosse insidiata da Bacco ubriaco, Ametista fu trasformata in minerale dalla dea Diana. Successivamente Bacco, pentito per il suo comportamento, conferì al cristallo, reso da lui stesso violaceo per averlo in precedenza inondato di vino in uno slancio d’ira, la capacità di preservare gli uomini dagli effetti dell’alcol.