quantitative easing
loc. s.le m. inv. Strategia finanziaria attuata dalle banche centrali, mediante il conio di nuova moneta, al fine di favorire lo sviluppo e la crescita dell’economia.
• In particolare il Fmi propone «misure non convenzionali» come la ripresa del Securities Market Programme [...], nuove iniezioni di liquidità [...] e l’avvio di acquisti di titoli come quelli effettuati dalla Federal Reserve con il suo quantitative easing. (Elena Molinari, Avvenire, 17 luglio 2012, p. 6, Primo Piano) • Le Borse dovrebbero salire perché migliora l’economia e crescono gli utili aziendali: cosa che in certa misura sta succedendo negli Stati Uniti. Ma se questo è vero, i rendimenti dovrebbero salire e non scendere, come sta avvenendo in tutto il mondo. A confondere le regole e a condizionare i mercati sono intervenute le banche centrali con una politica monetaria non semplicemente espansiva, ma addirittura non convenzionale. Prima è stata la Fed con i suoi tre quantitative easing (creare moneta per acquistare titoli), poi la Banca d’Inghilterra, della Svizzera e, infine, quella del Giappone. (Walter Riolfi, Sole 24 Ore, 8 maggio 2013, p. 1, Prima pagina) • Il governatore della Bce Mario Draghi, intanto, ha ribadito che il quantitative easing andrà avanti fino alla fine di marzo 2017 e oltre se lo riterrà opportuno. (Andrea Bassi, Messaggero, 8 ottobre 2016, p. 8, Primo Piano).
- Espressione inglese composta dall’agg. quantitative ‘quantitativo’ e dal s. easing ‘allentamento’.
- Già attestato nella Repubblica del 27 febbraio 2006, Affari & Finanza, p. 33 (Antonio Cesarano).
> allentamento monetario, allentamento quantitativo, qe.