quantitative easing
<ku̯òntitëtiv ìiʃiṅ> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Espressione inglese (lett. «alleggerimento quantitativo») con la quale si indica un particolare intervento di attuato dalle banche centrali per creare moneta mediante operazioni di mercato aperto (ovvero mediante l’acquisto di obbligazioni, titoli pubblici, titoli cartolarizzati detenuti da istituti di credito e banche in cambio di liquidità). L’obiettivo delle operazioni di q. e. è duplice: da un lato fornire al sistema economico liquidità quando i prestiti concessi alle famiglie e alle imprese diminuiscono in conseguenza di una stretta creditizia (credit crunch) attuata dalle banche; dall’altro eliminare dal mercato e dai bilanci degli istituti di credito i di difficile valutazione e pertanto di fatto non vendibili sul mercato. Il q. e., in particolare, viene attuato quando gli interventi convenzionali di politica monetaria, come per es. la manovra sul tasso di sconto, non risultano più sufficienti a stimolare l’aumento del credito bancario a favore delle imprese e delle famiglie e permettere in questo modo il rilancio dell’economia: si tratta in ogni caso di una politica monetaria piuttosto aggressiva, con effetti in termini di inflazione potenzialmente pericolosi. Le politiche di q. e. sono state adottate soprattutto dalla Bank of England e dalla Federal reserve statunitense per far fronte al calo di domanda e consumi conseguente alla crisi finanziaria del 2007-08 e alla successiva recessione iniziata nel 2009. La Federal reserve, in particolare, ha fatto ricorso a tre tranche successive di q. e.; la prima (nota come QE 1), realizzata tra novembre 2008 e marzo 2010, ha comportato l’acquisto da parte della Federal reserve di obbligazioni legate ai mutui immobiliari (v. MBS) e titoli di Stato per un importo complessivo di quasi 1500 miliardi di dollari; la seconda (QE 2), avvenuta nel periodo compreso tra maggio 2010 e novembre 2011, ha interessato l’acquisto di buoni del Tesoro (T-bond) per 600 miliardi di dollari; la terza (QE 3), annunciata dalla Banca centrale nel settembre del 2012, ha riguardato l’acquisto di obbligazioni garantite da mutui per 40 miliardi di dollari al mese senza fissare limiti temporali prestabiliti.