QUANTITAS
In greco posòtes; (v. ordinatio; generalmente appaiato con qualitas, ed è vocabolo uguale nella retorica, quando si parli di modi, di numeri, di voces (Quintiliano).
La quantitas, pertanto, è naturalmente destinata a rivestire uno specifico valore nel campo architettonico; nella nota definizione vitruviana (desunta da un testo greco con varie incertezze di traduzione) la quantitas-posòtes è la sumptio modulorum ex [membris] ipsius operi: (cioè: il calcolo dei moduli desunto dai membri dell'edificio) e il conveniens effectus (cioè l'armonica esecuzione, l'armonico insieme) dell'opera intera desunto dalle singole parti di ciascun membro. In parole più semplici la quantitas stabilisce quante unità di misura, o moduli, o embatères debbono entrare nei singoli membri e nelle frazioni di membro. Un problema analogo, anche se non è direttamente documentato, dovette essere affrontato anche dagli scultori antichi; le frasi pliniane, vitruviane, di Galeno (Overbeck, Schriftquellen, 958 ss.) ci assicurano che la statua policletea presentava "simmetria esatta di tutte le singole parti"; e che quelle lisippee erano costruite nova intactaque ratione, con una posòtes, cioè, nuova di moduli.