QUACCHERI (o quacheri)
Italianizzazione dell'inglese Quakers "tremanti", soprannome derisorio dato ai seguaci della predicazione di G. Fox (ma una setta femminile di tal nome esisteva a Southwark nel 1647) dal giudice G. Bennett a Derby nel 1650: sia perché G. Fox (v.) lo aveva esortato a tremare al nome del Signore, sia per i fenomeni che accompagnavano spesso la predicazione di questi "spirituali" o "ispirati". I primi quaccheri si chiamarono invece "figli della luce" (Children of the Light), alludendo alla propria illuminazione interiore (perciò con riferimento piuttosto a Giovanni, I, 9, che a I Tessalonicesi, V, 5); poi presero il nome di "Società degli amici" (Society of Friends, già in J. Wiggan, Antichrist's strongest hold overturned, 1665; ma non è chiaro se in senso tecnico), che conservano tuttora (The religious Society of Friends), derivato a sua volta da quello, con cui pure si designarono da principio, di "Amici della verità" (Friends of the Truth).
L'inizio del movimento non si può far risalire oltre il 1647; ma le prime origini sono più remote e vanno cercate nelle correnti "spirituali" o "ispirazionistiche" che accompagnarono il movimento più vasto e fortunato della Riforma religiosa di carattere più strettamente teologico. In particolare occorre risalire, se non addirittura a H. Denck, a K. Schwenkfeld, a S. Franck e a J. Böhme, che è dubbio fosse conosciuto dal Fox, almeno alle sette che pullularono in Inghilterra durante la rivoluzione: quintomonarchiani (Fifth Monarchy men, cfr. Daniele, II, 44: regno di Cristo dopo i quattro imperi), muggletoniani (da L. Muggleton, e suo cugino J. Reeve, che si presentarono come i due profeti di Apocalisse, XI, 3 p.; la setta durò per tutto il sec. XIX), ranters, familisti ("Famiglia d'amore": passati in Inghilterra dall'Olanda, ove sorsero circa il 1530), seekers ("ricercatori" di Dio; esistenti già nel 1617), ecc. Alcuni di questi movimenti hanno con quello dei quaccheri un'affinità soltanto generica; ma con le ultime due sette, e con i battisti (v.), come con i collegianti olandesi (sortí tra gli arminiani o rimostranti, e chiamati con quel nome per la libertà di parola concessa nelle riunioni dei loro gruppi, o Collegia) le affinità sono più profonde: comuni l'avversione a un clero distinto dal laicato anche semplicemente per l'ufficio e compensato, e la semplificazione fino all'estremo del culto, assolutamente non preordinato, attendendo che chiunque si senta ispirato parli per edificare i confratelli; comuni anche certe forme di avversione al vivere mondano. Anzi, il vero inizio del quaccherismo si può porre nel 1652, con l'adesione al Fox dei gruppi di seekers dello Yorkshire e del Westmorland, e nelle contee vicine; attorno ai quali, e al centro di Swarthmore Hall, dimora di Thomas Fell e di sua moglie Margherita, si costituì la "chiesa" che ben presto si diffuse anche nell'Inghilterra meridionale. Un inizio di organizzazione vera e propria si ebbe soltanto nel 1666, e a ciò concorse l'opera di W. Dewsbury (1621-88); in quello stesso anno aderì al movimento R. Barclay, che doveva scriverne l'apologia; due anni dopo, si unì ad esso W. Penn il giovine (v.). La fiera persecuzione (che con brevi intervalli durò anche sotto Giacomo II, nonostante l'amicizia per il Penn, e fino all'Atto di tolleranza del 1689) durante la quale per titoli diversi furono imprigionate varie migliaia di quaccheri non riuscì a sopprimere il movimento. Esso si diffuse alquanto in Irlanda, per opera di W. Edmondson (1677-1712) e, in conseguenza dei viaggi del Fox e di altri propagandisti, nelle Indie Occidentali (specie Barbados) e nelle colonie d'America (Rhode Island). Colà, il Massachusetts si segnalò per la violenza con cui perseguitò i quaccheri (4 impiccati a Boston tra l'ottobre 1659 e il marzo 1661), ma essi poterono stabilirsi nel New Jersey e dopo il 1681 nella Pennsylvania (v.). Né mancarono le "missioni" sul continente europeo e in Levante: raccolsero seguaci tra mennoniti e collegianti in Olanda e nel Palatinato (Griesheim), percorsero la Germania, la Boemia, Danzica; altri predicatori giunsero in Palestina, fermandosi anche in Francia e in Italia (Livorno, Venezia); Mary Fisher si presentò nel 1658 ad Adrianopoli al sultano Maometto IV, che la rimandò; J. Luffe e J. Perrot nello stesso anno da Venezia si recarono a Roma, ove il primo fu mandato a morte, il secondo carcerato fino al maggio 1661. Ma, salvo in Olanda, questa propaganda non ebbe successi.
Con l'Atto di tolleranza s'inaugura una nuova era, che in complesso è di decadenza: a un certo raffreddarsi dell'entusiasmo primitivo si accompagna il disinteresse spontaneo per la vita culturale e quello forzato per la politica: finché, essendo stato loro permesso di prestare una promessa anziché un giuramento, i quaccheri poterono entrare nel parlamento inglese (1832: J. Pease; eletto per la circoscrizione di South Durham); poi l'istituzione dell'università di Londra e l'apertura di quelle di Oxford e Cambridge ai nonconformisti permise loro di accedere all'alta cultura. Abbandonate le loro peculiarità nel linguaggio e nel vestire, nonché l'ostilità e il disprezzo per le arti, i quaccheri poterono inserirsi nella vita spirituale della nazione, occupandovi anche un posto notevole, così come si erano già distinti nel campo della beneficenza pubblica e dell'assistenza sociale (Joseph Lancaster e le prime scuole di mutuo insegnamento, 1798; scuole per adulti, Birmingham, 1845).
Del resto, anche nel corso del sec. XVIII, non mancarono i segni di sviluppo. Anzi, allora si ebbero i primi influssi dell'"evangelicalismo" che ebbe il suo principale rappresentante in I. Crewdson (1780-1844) e che tendeva a dare maggior importanza alla rivelazione scritta. Per reazione contro questa corrente, si ebbe in America - dove i quaccheri si segnalarono per essere stati la prima comunità cristiana che protestasse contro la schiavitù (specialmente J. Woolman, 1720-1772) - la predicazione di E. Hicks (1748-1830) che sottolineò nuovamente l'importanza dell'illuminazione interiore, dando luogo a uno scisma (hicksiti, 1827-28). Parallelamente ad esso, si svolse un movimento analogo in Inghilterra, che condusse al passaggio di un certo numero di quaccheri ai "fratelli di Plymouth". Un secondo movimento in nome della "luce interiore" fu promosso in America da J. Wilbur (1774-1856) e diede luogo circa il 1840, a un nuovo dissidio (wilburiti: da cui si scissero a loro volta i quaccheri primitivi: entrambi contrarî alle forme d'istruzione religiosa e alla lettura della Bibbia).
I quaccheri non hanno una professione di fede ufficiale, e anche il tentativo di R. Barclay di dare alle loro credenze una sistemazione teologica è da loro considerato come infelice. Si tratta soprattutto di un'esperienza religiosa - quella di G. Fox e degli altri "spirituali" del suo tempo - che ha potuto perpetuarsi e comunicarsi ad altri senza ricorrere a una razionalizzazione teologica, ma che appunto perciò è stata - e sembra destinata a rimanere - propria di pochi. Esperienza senza dubbio di tipo mistico, e che misticamente riesce a scorgere l'unità tra la rivelazione biblica, scritta, storica, e la rivelazione individuale, o illuminazione interiore; tra il concetto del peccato come qualche cosa di reale, con il conseguente timore del giudizio divino, e il riconoscimento del "seme" divino che è nell'uomo e lo illumina, rendendolo così simile a Dio e unito al Cristo storico, in cui abita la pienezza della divinità; tra il senso vivissimo (conseguenza del punto precedente) dell'unità della Chiesa, e la mancanza di sacramenti: alla quale si contrappone la coscienza assai forte del valore della grazia (chi è unito a Cristo è libero dal peccato e capace di opere buone) e, insieme, il respingere la predestinazione alla condanna. Una concezione dunque essenzialmente mistica della Chiesa, di cui fanno parte tutti coloro che ascoltano la voce di Dio, che è nel cuore di ogni uomo e lo esorta a una vita di pieno adempimento dei precetti divini; che non si sovrappone né si oppone allo stato, ma non gli permette di violare la coscienza religiosa e morale dell'individuo o della comunità, che sono una cosa sola. Ma a tale concezione mistica non fa poi riscontro nessuna delle particolarità della teologia mistica propriamente detta, quali il concetto dell'unione con Dio realizzata attraverso gradi diversi di contemplazione, o il concetto di Dio come trascendente e definibile solo per via negativa. Come si vede, quello del quaccherismo è, piuttosto che un sistema teologico, uno stato d'animo: che si traduce a sua volta in un modo di vita, attraverso quelle che sono state le peculiarità costanti della setta, e eausa per essa di molte persecuzioni: avversione assoluta al servizio militare e rifiuto di prestarlo (durante la guerra mondiale, allorché fu stabilita in Inghilterra e negli Stati Uniti la coscrizione obbligatoria e fatte difficoltà ai "renitenti per coscienza", molti quaccheri prestarono servizio, anche di prima linea, specie come portaferiti, vestendo la divisa ma senza portare armi); avversione assoluta al giurare e obbligo non meno assoluto della più piena sincerità, in qualsiasi circostanza. Al culto "silenzioso" si è accennato; giova avvertire che accanto ad esso, di recente, si è sviluppato, specie in America, un tipo di culto che comprende letture della Bibbia ed è meno difforme da quello delle diverse comunità riformate.
L'organizzazione esteriore della chiesa comprende i ministri, che possono essere dei due sessi e vengono "iscritti" (recorded), ma non considerano il loro come un ufficio, né ricevono compenso; gli "anziani" (elders), che hanno il governo effettivo delle comunità ed esercitano una certa sorveglianza sul ministro; e i "sorveglianti" (overseers), incaricati di vigilare sulla condotta dei singoli e di richiamarli fraternamente al dovere, funzioni esplicate soprattutto nei riguardi dei giovani. A unire le varie comunità fra loro provvedono le diverse "adunate" (meetings), mensili, trimestrali e annuali (che in Inghilterra si tengono a Londra, di regola in maggio). I quaccheri hanno anche due società missionarie, una inglese e una americana, con missioni in varie parti del mondo; una società per le missioni interne e varî comitati con funzioni di assistenza sociale o di lotta contro il vizio; una società storica (Friends' Historical Society, con un Journal, dal 1903). Complessivamente il loro numero non è molto alto: circa 120.000 negli Stati Uniti, circa 20.000 in Inghilterra e Scozia, poche migliaia negli altri paesi (specie nei Dominions britannici dell'Australia, del Canada e dell'Unione sudafricana).
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