QAL‛AT SIM‛ĀN
Località della Siria centrale situata a circa 40 km. a N. di Aleppo. La località, che può essere oggi raggiunta in automobile, è nota per la basilica di S. Simeone stilita, giustamente definita "il gioiello archeologico della Siria centrale e una delle più belle opere dell'arte cristiana".
La basilica fu costruita nella seconda metà del sec. V sull'altipiano reso celebre dall'ascesi di S. Simeone, primo degli stiliti: per 27 anni, fino alla morte avvenuta nel 459, Simeone visse in quel luogo sulla cima di un'alta colonna, esposto a tutte le intemperie, visitato da folle di pellegrini. L'edificio riunisce i due tipi di chiese allora in uso: la basilica a tre navate allungate e l'ottagono sulla pianta centrale. Intorno alla colonna del santo, della quale rimane ancora la base che ha una superficie di 4 mq., l'architetto eresse un ottagono che ha il diametro di 30,50 m. ed è sostenuto da archi alti 9,50 m. Dall'ottagono egli fece poi diramare a croce quattro basiliche. Quella orientale, lunga 43,20 m., serviva più specialmente al culto; le sue tre absidi sporgono all'esterno come le absidi romaniche dei nostri paesi e i tamburi erano ornati di due ordini di colonnine sovrapposte. La basilica meridionale è preceduta da un portico a tre aperture disuguali sormontate da frontoni triangolari nei quali "si trovano tutti gli elementi del portale delle nostre chiese romaniche" (Vogüé). Accanto alla basilica sorgeva un monastero e, un poco più lontano, un edificio a lanterna ottagonale su base quadrata, forse un battistero. Alla distanza di 1 km. verso S., la città dei pellegrini, Deir Sim‛ān, meraviglia ancora per il numero e la grandezza dei conventi e delle locande.
Bibl.: M. de Vogüé, Syrie centrale, architecture civile et militaire, Parigi 1865, segg., pp. 141-154; H. C. Butler, American archaeological expedition to Syria, II, Leida 1904, pp. 184-190; id., Syria, Publications of the Princeton University Exped., Div. II, Sect. B, 1920 segg., pp. 281-284; Ch. Diehl, Manuel d'art byzantin, 2ª ed., Parigi 1925-26; J. Mattern, À travers les villes mortes de Haute Syrie, Beirut 1933, pp. 87-104.