PUSSY RIOT
Collettivo punk rock russo. La formazione, composta da una decina circa di musiciste, è nata a Mosca nel 2011 e si è distinta per l’impegno politico di ispirazione femminista. La difficoltà di stabilire con precisione il numero è dovuta alla natura del collettivo, la cui composizione è di per sé variabile, e all’anonimato delle componenti. Le loro provocatorie esibizioni, svolte sempre nell’anonimato e a viso coperto, sono diventate celebri grazie alla diffusione di video su Internet. Pur avendo pubblicato un solo album (Kill the sexist, 2012), la loro fama ha varcato i confini nazionali in seguito all’arresto nel 2012 di tre membri del gruppo (Maria Alyokhina, n. 1988; Yekaterina Samutsevich, n. 1982; Nadežhda Tolokonnikova, n. 1989).
Nel marzo 2012 alcune attiviste del collettivo hanno inscenato una performance non autorizzata all’interno della cattedrale di Cristo Salvatore, principale chiesa ortodossa di Mosca: durante l’esibizione le artiste hanno eseguito una ‘preghiera punk’ in cui, rivolgendosi alla Vergine Maria, protestavano contro il presidente russo Vladimir Putin e contro il patriarca Cirillo I, accusato di averne appoggiato la rielezione. All’arresto è seguito un processo dalla vasta eco mediatica: nell’agosto 2012 le tre artiste sono state dichiarate colpevoli di «teppismo motivato dall’odio religioso» e condannate a due anni di reclusione; contro la pena, ritenuta sproporzionata, si sono schierati numerosi artisti internazionali e organizzazioni non governative impegnate nella difesa dei diritti umani. Nel processo d’appello (ott. 2012) è stata confermata la pena a due delle imputate, mentre Samutsevich è stata rilasciata. Beneficiando di un’amnistia, Alyokhina e Tolokonnikova sono state scarcerate nel dicembre 2013; lo stesso anno è stato presentato il film-documentario Pokazatelnyy protsess. IstoriyaPussy Riot (Pussy Riot - Una preghiera Punk per la libertà), diretto da Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin.
La strategia contraddistinta da estemporanee performance di protesta e da dissacranti flash mob rimane un tratto riconoscibile del collettivo: nel 2014 alcune musiciste del gruppo hanno tentato di esibirsi durante i Giochi olimpici invernali a Sochi, ma sono state fermate dalle forze paramilitari che affiancano la polizia russa nella difesa dell’ordine pubblico. Tornate in libertà, nel settembre 2014 Alyokhina e Tolokonnikova sono state invitate a tenere una lezione negli Stati Uniti all’Università di Harvard.