purgatorio
Nella teologia cattolica, condizione di coloro che, morti nella grazia di Dio, non sono ancora perfettamente purificati e devono quindi purificarsi al fine di ottenere la santità necessaria per essere ammessi alla visione di Dio. Secondo J. Le Goff fu a partire dalla fine del 12° sec., grazie agli sforzi dei filosofi scolastici e dei monaci cistercensi, che questa condizione si «spazializzò», aggiungendosi all’inferno e al paradiso e concretizzandosi in un regno dell’oltretomba in cui risiedevano, prive della visione divina e condannate a sopportare pene, le anime purganti per un periodo stabilito, che poteva essere ridotto grazie alle intercessioni e alle preghiere dei vivi; un luogo destinato a durare fino al momento del Giudizio universale. Il Concilio di Lione del 1274 disciplinò, sulla base di passi dottrinari e patristici, la dottrina del p.; il giubileo del 1300 ne diffuse la conoscenza presso i fedeli; la Commedia di Dante ne offrì una vivida descrizione.