pure
1. Dell'avverbio p., le cui attestazioni - oltre che nei sintagmi congiunzionali ‛ pur che ', ‛ se pur ' (v. 7. e 8.) - sono 12 nella Vita Nuova (per lo più in forma scorciata; ‛ pure ' soltanto in XIX 1), 16 nelle Rime (e 4 nelle Rime dubbie), 65 nel Convivio (12 volte ‛ pure ', di fronte a parola iniziante con vocale, tranne in Il IV 13 e 17; metà delle attestazioni di p. sono nel II trattato, e 3 nel § 13) e 153 nella Commedia (‛ pure ' soltanto in If XI 98 non pure in una sola parte; ma il codice Trivulziano reca pur e il codice Rb non solo puro in una parte; v. 2.1.), la funzione principale è porre in rilievo e contrasto particolare il sostantivo o il verbo cui si riferisce, ora sottolineando l'unicità del concetto espresso dal sintagma sostantivale e pronominale (onde i significati di " soltanto " [v. 2.], " proprio " [v. 3.], " tuttavia " [v. 5]) ora conferendo al verbo un'accezione intensa (onde il significato di " ancora " o, in alcuni casi, la trasformazione del significato del verbo da momentaneo a durativo, da " fare, dire qualcosa " a " continuare a dire, fare qualcosa " [v. 6.]).
Questa funzione demarcativa di p. è evidenziata, in poesia, dall'uso in sedi toniche del verso. Anche l'uso di p. in frase negativa, soprattutto frequente nel Convivio nelle correlazioni, retoricamente complementari, con ‛ ma (eziandio) ' (v. 4.), e, pur meno ovviamente, i nessi congiunzionali con ‛ che ' (v. 7.) e ‛ se ' (v. 8.; per l'unica attestazione di ‛ o pur ', v. 3.3.), si possono ricondurre a questa funzione fondamentale della voce, i cui significati contestuali, però, sono vari e, a volte, non univocamente definibili.
1.1. La collocazione di p. rispetto alla forma che sottolinea nel contesto è indifferentemente prima o dopo di questa; ma p. è tra particella pronominale e verbo in Vn XXXVII 2 io la vi pur rimembrerò molto spesso, XL 4 io li pur farei piangere, e Rime XCI 4 'l suo valor sì pur avanza (invece, in Rime dubbie XX 5 L'uno m'afferma pur ch'io deggio amare). Quest'uso ricorre per una decina di volte, distribuite su 6 luoghi, nel Decameron, e il verbo è, per lo più, alla prima persona singolare del futuro: V 10 4; VIII 5 3 " io la pur dirò " e 18, 10 36; X 8 60 " il pur farò " (ma anche VII 9 68 " io vi pur vidi ", e 72; VIII 6 69; con altra persona, VI Concl. 33 " vi pure abbiam noi ingannati ", X 8 48; cfr. Rohlfs, Grammatica § 986).
2. Il significato demarcativo di " soltanto " è raro nella Vita Nuova (XXIV 7 5 Or pensa pur di farmi onore, XXXVII 3, XXXIX 4; in XIX 22 io temo d'avere a troppi comunicato lo suo intendimento [della poesia] pur per queste divisioni, si attribuirà a p. il significato di " anche soltanto " in base al precedente contesto del paragrafo, a più aprire lo intendimento di questa canzone, si converrebbe usare di più minute divisioni), e nelle Rime (XCI 28 E' miei pensier, che pur d'amor si fanno; XX 5 cit. in 1.1., ove però p. può aver funzione d'intensificare il verbo: v. 6.).
Poco più diffuso è nel Convivio: I IV 6, VIII 4, II III 3 l'antica grossezza de li astrologi, che fossero pure otto cieli, e 4; IV 13, VII 4 chi da la ragione si parte, e usa pur la parte sensitiva, non vive uomo, ma vive bestia; VIII 10, III X 2, IV VI 8, IX 11 cose sono che sono sì pure [" esclusivamente "] arti, che la natura è instrumento de l'arte, e 14 (e v. Vn XIX 1, citato in 4.1.1.); XIII 2, e 6, ove p. mette in risalto ‛ uno ' in quanto " solo ed esclusivamente uno ": cfr. IV XIII 1 lo desiderio de la scienza non è sempre uno, ma è molti, e Pd XIX 23 (e v. 2.1.; cfr. Dec. V 4 8 " pure una [parola]... le disse "); Cv IV XX 5, XXVI 16, XXVII 16 questa etade pur ha seco un'ombra d'autoritade, per la quale più pare che lei l'uomo ascolti che nulla più tostana etade, ove p. può sembrare che valga " anche ", in base all'inizio del paragrafo, Conviensi anche a questa etade essere affabile; XXIX 10.
2.1. Questo significato di p. è, invece, piuttosto frequente nella Commedia: If XI 20 poi ti basti pur la vista; XII 125 a più a più si facea basso / quel sangue, sì che cocea pur li piedi; XIII 48, XXII 16, XXII 26, XXV 39, XXVIII 85; XXX 82 S'io fossi pur [" soltanto " o anche " almeno "] di tanto... leggero / ch'i' potessi in cent'anni andare un'oncia; XXXI 78, Pg II 44, V 112, VI 31, XII 134, XV 134, XVI 19 Pur ‛ Agnus Dei ' eran le loro essordia; / una parola in tutte era e un .modo, 68 e 101; XVIII 48 (v. 5.2.); XXI 38, XXVII 53, XXXI 3, XXVI 8 e 125, XXXII 66; Pd VII 14 quella reverenza che s'indonna / di... me, pur per Be e per ice, VII 37 e 127, XVII 80 e 138, XIX 23 O perpertili fiori / ... che pur uno / parer mi fate tutti vostri odori (v. 2.), XXI 115 e 126.
2.2. Il significato di p. oscilla tra " soltanto " e " proprio " in alcuni luoghi ove p. si riferisce ad avverbi e indicazioni di luogo (Vn XLI 10 4 intelligenza nova, che l'Amore / piangendo mette in lui, pur sù lo tira; Pg IV 38 pur sù al monte dietro a me acquista, e 113; If VII 28 poscia pur lì / si rivolgea ciascun, con una ‛ rima per l'occhio ' che, fondandosi comunque sul rilievo tonico di p., permette quella con urli e burli; Pg IX 26, XVI 68; If XIV 123, e 126 tu sie venuto molto, / pur a sinistra; XIX 29) e, soprattutto, di tempo, in riferimento a ‛ mo ' (If XXIII 28 Pur mo venieno i tuo' pensier tra ' miei; XXVII 25, XXXIII 136; Pg VIII 28 Verdi come fogliette pur mo nate; IX 89, XXI 68), ‛ testè ' (Pg XXIX 26 sola e pur testé formata, XXXII 11) e altri (Pg IX 89 pur dianzi ne disse; If XV 52).
3. Il significato di " soltanto " assume un aspetto di esclusiva perentorietà fortemente determinatorio, in alcuni luoghi, ove p. può interpretarsi come " proprio ", " principalmente ", " persino ", soprattutto in riferimento a pronomi e sostantivi. Cfr. Vn XXIII 4 donne... mi diceano: " Tu pur morrai " (al § 22 42 mi dicean pur: - Morra'ti, morra'ti -, si noti l'insistenza sull'ineluttabilità del destino di D., espressa dall'iterazione del verbo, mentre p. sottolinea che D. sentiva solo e ossessivamente quelle parole; v. 6.1.); Rime L 40 E voi pur sete quella ch'io più amo, con una sorta di corrispondenza anaforica tra p. e più, e CI 27; Cv I VIII 4 vedemo li ponitori de le leggi massimamente pur a li più comuni beni tenere confissi li occhi; II IV 8, IV II 12, XIV 5; If VII 92 [la Fortuna] è tanto posta in croce / pur da color che le dovrien dar lode; XI 56, XIX 89 Io non so s'i' mi fui qui troppo folle, / ch'i' pur rispuosi lui [" da avere persino l'ardimento di rispondergli "] a questo metro; XXXIII 1, Pg XII 86 Io era ben del suo ammonir uso / pur [" soprattutto "] di non perder tempo; Pd V 50 e 98, VII 57, XXII 36. P. rafforza avverbi assertivi in Rime LXXII 11 certo lacrimava pur di vero.
3.1. Il significato intensivo di " proprio " è chiaro nei paragoni, in cui ‛ come ' è preceduto da p., quasi a confermare la plastica veridicità del confronto: Rime CII 10 pur come una donna / che fosse fatta d'una bella perla; If XXV 90 sbadigliava / pur come sonno o febbre l'assalisse; XXVI 87, Pg IX 75, XIV 27, XVI 26 e XVII 78, XXVI 23, Pd I 51 pur come pelegrin che tornar vuole; XII 26, XX 147, XXV 111.
3.2. P. significa " egualmente ", " ancora ", in Rime CIV 71 se noi siamo or punti, / noi pur saremo, e pur tornerà gente / che questo dardo farà star lucente; Cv IV XIV 4 se lo figlio del villano è pur villano, e lo figlio fia pur figlio di villano e così fia anche villano; If XXIII 68 Noi ci volgemmo ancor pur a man manca; XXIX 53, XXXII 53, Pg XX 5, XXIV 105. P. sottolinea la continuità di uno stato in Pg XXVII 33-34 E io pur fermo e contra coscïenza. / Quando mi vide star pur fermo e duro / ... disse; XXX 100, XXXI 120.
3.3. Il sintagma disgiuntivo ‛ o pur ', nell'unica attestazione di Pg IV 126 Attendi tu iscorta, / o pur lo modo usato t'ha ripriso?, unisce al significato " o ancora " quello di " o veramente ", " o proprio ", quasi a manifestare la sorpresa di D. che Belacqua indugi ad andar sù (v. 127).
4. Dell'uso di p. in frase negativa le attestazioni riguardano principalmente la correlazione ‛ non p. ... ma ', in cui p. significa " soltanto ", " esclusivamente ", " specificamente ". Tale correlazione è rara nella Vita Nuova (XXVI 4 non pur coloro che la poteano sensibilemente vedere, ma li altri sappiano di lei quello che le parole non possono fare intendere) e nelle Rime (L 19 non pur lui, ma suo onor difende; Rime dubbie XXVI 13). Nella Commedia ricorre in 17 luoghi su 153 attestazioni dell'avverbio p.: If VII 112 si percotean non pur con mano, / ma con la testa e col petto e coi piedi; XVI 119, Pg VII 79, X 32, XII 125, XIII 65, Pd VIII 4, e 100 non pur le nature provedute / sono in la mente ch'è da sé perfetta, / ma esse insieme con la lor salute; XXIV 111, XXXIII 16; XVIII 10 non perch'io pur del mio parlar diffidi, / ma per la mente [" il ricordo "] che non può redire.
4.1. Varianti di questo costrutto possono considerarsi quelle di Pg XI 68 non pur a me danno / superbia fa, ché tutti miei consorti / ha ella tratti seco nel malanno; XIV 91 non pur lo suo sangue è fatto brullo / .., ché dentro a questi termini è ripieno / di venenosi sterpi. Nelle parole di Beatrice, in Pd XVIII 21 non pur ne' miei occhi è paradiso, il secondo termine della correlazione è implicito (cfr. III 89 ogne dove / in cielo è paradiso). Analogamente, in If XI 98 Filosofia... / nota, non pure in una sola parte, p., ridondante rispetto a una sola, allude alla notorietà del principio, ‛ notato ' in ‛ molte parti '.
4.1.1. Il termine correlato è anticipato in Vn XIX 1 convenia che io ... parlasse... non ad ogni donna, ma solamente a coloro che sono gentili e che non sono pure femmine, " non soltanto alle donne in quanto tali, ma alle donne gentili " (v. 2.).
4.2. Nel Convivio, sono di questo tipo ben 26 ricorrenze su 56, che vanno dai contrasti immediati, antiteticamente concisi di I III 6 non pur in me, ma in tutti; IV XIII 11 non pur vegliando ma dormendo, non pur di perdere l'avere ma la persona per l'avere, XXVII 3 (cfr. XXVII 4, XXI 5, II IV 10, IV V 10), a quelli reduplicati di I VII 10 non pur nel difetto, e non pur nel coperchio, ma in ciascuno, e IV XVI 5, a quelli in cui il secondo termine della correlazione è implicito (III I 10 non basta di guardare pur quello che è dinanzi a li occhi) o anticipato (VIII 14 soverchia lo sole lo fragile viso, non pur lo sano e forte) o distanziato (IV XXV 11 E non pure obedienza, soavitade e vergogna la... natura… dimostra, ma dimostra bellezza e snellezza) anche da proposizioni incidentali (XXIII 12 questo arco non pur per mezzo si distingue ... ma ... in quattro parti si divide), e ai contrasti in cui il secondo termine della correlazione è retoricamente sottolineato da ‛ eziandio ' (III VIII 21 non pur a migliorare lo bene è fatta, ma eziandio a fare de la mala cosa buona cosa; cfr. IV 3, VIII 2, IV X 6, XVI 15, XXV 9, XXVIII 6, XXX 5, XXVIII 9, XXVII 7).
4.3. Distribuzione inversa a quella sopra considerata, in Cv III Amor che ne la mente 83 non considera lei secondo il vero, / ma pur secondo quel ch'a lei parea.
4.4. ‛ Né p. ' con significato di " né soltanto " ricorre in Pd I 118 né pur le creature che son fore / d'intelligenza quest'arco saetta. Il significato di ‛ non... p. ' è interpretabile come " neppure " in Rime LXVII 23 non si vide pur una fiata; If XXXII 30 non avria pur da l'orlo fatto cricchi.
5. In alcuni contesti p. conferisce alla proposizione un valore limitativo-restrittivo con una varietà di significati (" tuttavia ", " nondimeno ", " però ") non sempre univocamente interpretabili. Cfr. Rime CIV 80 cader co' buoni è pur di lode degno; CXIII 7, CXVI 1 (cfr. If IX 7 Pur a noi converrà vincer la punga; XVI 115, XXVII 12, XXXII 46, Pd VI 116; v. 9.); Cv I VI 11 lo latino pur conversa con alquanti amici de lo volgare; VIII 5, II IV 13 e 17, III I 4, IV XIV 15, XV 5 e 6, XXI 6, XXV 7.
5.1. Significati contestualmente diversi, anche se derivati da questi, si notano in If VIII 76 Noi pur [" finalmente "] giugnemmo dentro a l'alte fosse; XXIV 41, XXVI 11 Così foss'ei, da che pur [" davvero " ma anche " purtroppo "] esser dee!; Pg VI 67, XX 63, XXI 109 Io pur sorrisi (nonostante le esortazioni di Virgilio al silenzio, vv. 102-103); Pd III 115 Ma poi che pur al mondo fu rivolta / contra suo grado e contra buona usanza (può ritenersi unica attestazione dantesca del sintagma ‛ ma p. ', per cui cfr. Dec. I 1 80, 2 9 e 17); XXXIII 107 Omai sarà più corta mia favella, / pur a quel ch'io ricordo (" almeno, anche soltanto rispetto a quello che ricordo "; cfr. v. 94 Un punto solo m'è maggior letargo).
5.2. Affine al valore restrittivo è quello concessivo, soprattutto dopo imperativi: If XXI 134 lasciali digrignar pur [" quanto vogliono "] a lor senno; XXX 131 Or pur mira, ove Virgilio ironicamente invita D. a guardare ‛ quanto vuole '; Pg V 45 però pur va, e in andando ascolta (ma in XVIII 48 da indi in là t'aspetta / pur a Beatrice, p. vale " soltanto "); Pd XVII 129 lascia pur grattar dov'è la rogna.
6. P. conferisce al verbo cui è riferito una modalità intensiva che può tradursi con " ancora ", " soltanto ", in Vn XV 1 Poscia che tu pervieni a così dischernevole vista... perché pur cerchi [" continui a cercare ", " ancora cerchi "] di vedere lei?; Rime L 1, XCI 4, citato in 1.1.; CIV 78 se giudizio o forza di destino / vuol pur che il mondo versi / i bianchi fiori in persi (ove tuttavia p. può valere anche " soltanto "; cfr. CVI 52); Rime dubbie XV 13, Cv III I 3; in If V 21 Perché pur gride?, XXIX 4, Pg III 22, XXIX 61, p. è la penultima parola del verso (come in Rime L 1, citato).
6.1. In Pg V 9 vidile guardar per maraviglia / pur me, pur me (cfr. VIII 48 vidi un che mirava / pur me; XIV 150, XV 65, XIX 30 e 52, XXVII 56, Pd XXXI 114), l'iterazione di p., sebbene sottolinei anche l'intensità e la continuità dello sguardo, si riferisce a me. In Pg VIII 85 Li occhi miei ghiotti andavan pur al cielo, / pur là dove le stelle son più tarde, il primo p. può ritenersi intensivo, il secondo demarcativo. Cfr. inoltre XV 79 Procaccia pur che tosto sieno spente / ... le cinque piaghe, e 108 forte / gridando a sé pur: " Martira, martira "; XVI 15 ascoltando il mio duca che dicea / pur (per Vn XXIII 22 42, v. 3.); X 23, Pd XVII 126 Coscïenza fusca / ... pur sentirà [" sentirà intensamente, più di altri ", o " persino essa sentirà "] la tua parola brusca.
7. Anche di ‛ pur che ', le cui attestazioni sono limitatissime (una nella Vita Nuova, nelle Rime e nel Convivio, e 10 nella Commedia), è difficile trovare un valore unitario. Il significato più affine a quello di p. come " soltanto " (v. 2.) è quello di " soltanto che ", " se soltanto ", ovvio in Cv I XI 8 molte volte gridano Viva la loro morte... pur che alcuno cominci; If XVI 12 Ancor men duol pur ch'i' me ne rimembri [" al solo ricordo "]; Pg XVIII 93 e 110, XXII 12 Amore, / acceso di virtù, sempre altro accese, / pur che la fiamma sua paresse fore [" al suo solo mostrarsi "], XXX 89.
7.1. Può assimilarsi al valore di questo costrutto sintattico quello di p. seguito da gerundio, in Cv IV XIII 10; If XXXIII 6 disperato dolor che'l cor mi preme / già pur pensando, " al solo pensiero "; XVII 87, Pd XV 89 O fronda mia in che io compiacemmi / pur aspettando [" nella sola attesa "]; XXVII 33.
7.2. Il significato di ‛ pur che ' è quello suppositivo di " ammettendo che ", " a condizione che ", in Rime XCI 48 io spero tempo che più ragion prenda, / pur che la vita tanto si difenda; If XXX 50, Pg V 66, IX 129, XIX 143 Alagia, / buona da sé pur che la nostra casa / non faccia lei per essempro malvagia; Pd XXIX 116. In Vn XXXI 15 63 donne mie, pur ch'io volesse, / non vi saprei io dir ben quel ch'io sono, la congiunzione significa " anche nel caso che ".
7.3. In Pd XXIII 9 fiso guardando pur che l'alba nasca, ‛ pur che ' non è congiunzione, perché p. si riferisce a guardando, e con valore intensivo sottolinea l'ardente affetto con il quale l'augello... il sole aspetta. Analogamente, in Pg VI 26 quell'ombre che pregar pur ch'altri prieghi, p. si riferisce a pregar, " pregarono intensamente "; in V 72 ben per me s'adori / pur ch'i' possa purgar le gravi offese, p. si riferisce a s'adori, cui è collegato da enjambement.
8. ‛ Se pur ' ricorre soltanto in Rime CVI 114 se pur [" anche se tuttavia "] vene quand'ell'è partita, / tanto par che li 'ncresca, e If XXI 109 se l'andare avante pur [" se proprio "] vi piace, / andatevene su per questa grotta.
9. Le poche attestazioni di p. nel Fiore significano " tuttavia ". P. è preceduto da ‛ ma ', in CXLVIII 14 Ma pure almen senn'ho mess'en l'usaggio, e CLIV 6. Il verbo della proposizione è ‛ convenire ' (v. 5.) in XCIII 14 e' pur convien che vada a distruzione, CXXI 8, CLXVIII 7. Contrasto e intensità si assommano in CXVII 6 ma come ched i' possa, i' pur acquisto. Manca nel Detto.