punto e virgola, uso del [prontuario]
Il ➔ punto e virgola, benché sia in generale il segno interpuntorio (➔ punteggiatura) meno ricorrente, è saldamente in uso in ambiti di scrittura accurata o colta.
Oltre che nei ➔ testi argomentativi, la sua funzione è vitale nella poesia novecentesca:
(1) segno di troppa vita o che manca, non so; e ogni notte mi sembra che [...] (Giovanni Raboni, Sogno infaticabilmente da un po’, in Raboni 2006: 817)
(2) Sembrano criminali; sono come malati (Valerio Magrelli, Dentini affilati?, in Magrelli 2006: 69)
e nella narrativa novecentesca e contemporanea (Serianni 2001; Dardano 2001; Tonani 2008).
È raro nelle lettere tra giovani (Dinale 2001: 210) e nella scrittura giornalistica (Bonomi 2002: 263-264), mentre è «assolutamente marginale» nei giornali online, forse per via della loro tendenza alla brevità sintattica (Bonomi 2002: 313) che si fa particolarmente forte nella scrittura in Internet (Mortara Garavelli 2003: 67; ➔ Internet, lingua di), dove spesso si esprime una cultura linguistica più incerta.
Il punto e virgola svolge quattro funzioni principali:
(a) scandire in una serie gli elementi, perlopiù complessi e sintatticamente lunghi, che compongono un enunciato:
(3) Ha elencato i “cinque mali” che turbano la pace: il diffondersi come una peste della droga; il non rispetto della vita umana, in tutti i suoi aspetti (compreso l’aborto); il terrorismo “e i crimini di ogni sorte, i crimini della mafia”; la corsa agli armamenti; e la disoccupazione giovanile («la Repubblica» 2 gennaio 1985; la e all’ultimo elemento potrebbe anche non esserci)
(b) Marcare, in eventuale concomitanza con un connettivo forte, il confine tra le parole che precedono e quelle che seguono (senza connettivo come in 4, o col connettivo quindi come in 5):
(4) l’arte, la letteratura ‘realizzano’ sogni; la scienza no (Bachelard 1975: 69)
(5) per una colpevole programmazione pregressa il loro impiego nell’Esercito non è più possibile per mancanza di posti dirigenziali; quindi rimarrebbero in servizio a far nulla o quasi («la Repubblica» 3 gennaio 1985).
(c) Segnalare «la diversa tematizzazione di una frase giustapposta o coordinata» (Serianni 2001: 254)
(6) gli esempi sarebbero facili da individuare; se ne può trovare un sintetico ma significativo elenco nell’interessante articolo [...] (Ghirardi 1997: XVI).
(d) Segnalare una pausa marcata tra due elementi coordinati, che possono avere in comune un elemento sintattico:
(7) sicché in certi casi, quasi per convincere anche lei, rincarava la dose dei dettagli; in certi altri invece svicolava prudentemente verso più plausibili campi di battaglia (Starnone 2000: 40)
Negli usi informali attuali, comunque, il punto e virgola è spesso sostituito da ➔ virgola, anche se in tal modo si rendono oscure o poco evidenti le gerarchie sintattiche esistenti in un testo.