CAMPANELLA, Punta della (A. T., 27-28-29)
È così chiamata l'estremità rocciosa della Penisola Sorrentina: scende con ripido pendio sullo stretto braccio di mare tra il continente e l'isola di Capri, che costituisce la cosiddetta Bocca piccola del Golfo di Napoli. Il nome le deriva da una campana che fu collocata in una torre (la torre Minerva, costruita all'estremità della penisola da Roberto d'Angiò nel 1334 e rifatta nel 1566), per dare avviso dell'avvicinarsi di navi pirate. Probabilmente non molto lontano dal punto in cui sorge la torre Minerva, si ergeva nell'antichità un tempio di Atena, per cui la punta della Campanella fu chiamata dai Greci τὸ 'Αϑηναῖον (oltre che Σειρηνουσῶν ἀκρωτέριον) e dai Romani Minervae promontorium (oltre che Surrentinum promontorium). Tanto del tempio delle Sirene (ricordato da Strabone) quanto di quello di Minerva campana non esiste traccia. E il luogo, che al tempo dei Romani fu adorno di ville superbe, rimase deserto per quasi tutto il Medioevo e divenne approdo di predoni del mare, donde la necessità della torre di difesa. Sotto la torre Minerva è stato costruito un edificio a due piani con il faro.
Bibl.: R. Filangieri di Candida, Sorrento e la sua penisola, Bergamo s. a.; E. Pais, Il culto di Atena Siciliana e l''Αϑηναῖον della Punta della Campanella, in Arch. Stor. Nap., XXV.