PUNT
Regione straniera di incerta localizzazione (si tende ora a porla sulla costa orientale dell'Africa, presso lo stretto di Bab el-Mandeb), menzionata nei testi egiziani dalla età più antica (Pietra di Palermo) fino all'età romana. È citata anche nei testi letterarî (canti d'amore e racconti popolari) come un paese favoloso e fortunato. La sua maggiore importanza risiedeva nella produzione dell'incenso, della mirra e di altre resine odorifere, nonché di ebano, avorio, belletto nero, e per questo era spesso meta di spedizioni commerciali egiziane.
Nell'archeologia la regione è nota soprattutto per i rilievi del tempio di Ḥashepsowe a Deir el-Baḥrī che illustrano appunto una spedizione compiuta per via marittima in quel lontano paese nel nono anno di regno (intorno al 1500 a. C.). Il racconto si svolge su registri nettamente separati, in un rilievo bassissimo e successivamente dipinto. Le singole scene sono nettamente separate tra di loro da colonne di geroglifici che le spiegano e commentano, le figure si susseguono in uno stile classicamente composto che evita accuratamente ogni riferimento ad un'attualità drammatica. Tuttavia la narrazione è limpida e precisa: si assiste all'arrivo delle navi egiziane, alla cordiale accoglienza riservata agli ospiti dal sovrano del paese, allo scambio delle merci e al loro imbarco sulle navi, infine all'arrivo in Egitto e alle offerte in onore di Amon. Ma, evidentemente, ciò che più ha interessato l'artista, al di là e al di sopra dell'intento primario che era quello di magnificare le imprese della regina, è la resa dei particolari, l'attenzione talvolta divertita e curiosa per gli usi e i costumi di un paese esotico. Sono, così, accuratamente riprodotte le capanne su palafitte con le scale che permettono di accedervi, le palme e gli alberi della mirra, gli animali del villaggio e i pesci che popolano le acque (potrebbe trattarsi di un fiume come della costa del mare). Il culmine di questo atteggiamento è raggiunto dalla rappresentazione della grassa regina di P. che arriva traballando sulle gambe cortissime, seguita dal suo asino: qui l'osservazione si avvicina alla caricatura.
Bibl.: A. Mariette, Deir el-Bahari, Lipsia 1877, tavv. 5-10; E. Naville, The Temple of Deir el Bahari, III, Londra 1898, tavv. LXIX-LXXXVI; Fr. W. von Bissing, Pyene (Punt) und die Seefahrten der Ägypter. Die Welt des Orients. Wiss. Beiträge zur Kunde des Morgenlandes, 3. Heft, Wuppertal 1948, pp. 146-157; S. Piggott, Early Foreign Trade in East Africa, in Man. XLIII, 1948, pp. 23-24; M. Werbrouck, Le temple d'Hatshepsout à Deir el-Bahari, Bruxelles 1949; M. Alliot, Pount-Pwāne, l'Opôné du géographe Ptolémée, in Revue d'égyptologie, VIII, 1951, pp. 1-7.