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puerperio

Dizionario di Medicina (2010)
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puerperio


Periodo che intercorre tra la fine del parto e il ritorno degli organi genitali femminili alla condizione pregravidica. La durata del p. non è costante e varia, secondo i soggetti e la normalità o meno della pregressa gravidanza, da un minimo di 4 a un massimo di 8 settimane. Fenomeni tipici di questo periodo sono l’amenorrea, cioè l’assenza di flusso mestruale che termina con il cosiddetto capoparto, e la montata lattea, che si verifica tra il 3° e il 4° giorno dopo l’iniziale secrezione di colostro (una sostanza ricca di amminoacidi, sali minerali, vitamine e grassi che costituisce il primo alimento del bambino).

Fisiologia

Il processo mediante il quale l’utero torna alla condizione e alle dimensioni pregravidiche viene definito involuzione. Tale processo è sostenuto dalla digestione di una parte delle cellule che erano aumentate di volume in gravidanza (autolisi) e dalla chiusura (trombizzazione) dei vasi sanguigni. L’utero si riduce a circa 1/25 delle dimensioni raggiunte durante la gravidanza; generalmente, tuttavia, l’aumento della componente fibrosa fa sì che il suo volume non torni mai a essere uguale a quello pregravidico. Contemporaneamente all’involuzione dell’utero, anche la mucosa che riveste la cavità uterina (endometrio) subisce alcune modificazioni: dopo 3÷4 giorni dal parto le normali perdite ematiche, i lochi, si trasformano da francamente ematiche a sieroematiche, dopo circa 7 giorni assumono un aspetto più sieroso, e scompaiono infine intorno alla 4ª settimana. Durante il p. la donna torna alle condizioni pregravidiche anche sotto il profilo metabolico: si riduce gradualmente l’emodiluizione e diminuisce l’impegno cardiaco, mentre i valori pressori erano tornati nella norma già dalla 38ª settimana di gestazione. Anche la secrezione dell’insulina torna ai normali valori ristabilendo l’equilibrio glucidico.

Igiene e dieta

Molte convinzioni popolari inducono le donne in p. a osservare comportamenti in realtà privi di fondamenti clinici. La doccia può essere fatta immediatamente. Le lavande vaginali, invece, non devono essere effettuate prima della cessazione delle lochiazioni. Per la ripresa dell’attività sessuale è necessario attendere la fine delle lochiazioni e, nel caso sia stata effettuata l’incisione episiotomica, è opportuno attendere il consolidamento cicatriziale della ferita. La normale attività fisica può essere ripresa subito dopo il parto. Anche per l’allattamento al seno è necessario seguire alcune norme igieniche, consistenti in alcuni semplici principi, quali lavarsi le mani prima di allattare, detergere il capezzolo prima e dopo la suzione, impiegare a protezione dello stesso una garza sterile durante l’intera giornata. L’incremento calorico necessario per l’allattamento è di circa 300 cal/die; è quindi sufficiente continuare la stessa dieta a elevato contenuto proteico prescritta per la gravidanza, impiegando preferibilmente grassi vegetali, in special modo olio di oliva. Talvolta, se la puerpera non beve latte o ne beve poco, può essere utile un’integrazione con calcio, in presenza di anemia con ferro.

Complicanze e patologie

Frequenti complicanze del p. sono relative all’allattamento. Ogni volta che la produzione di latte supera la quantità sottratta, le mammelle vanno incontro a un ingorgo (ingorgo mammario), il loro drenaggio linfatico e venoso si ostruisce e quindi appaiono edematose e talmente dolenti da non consentire in nessun modo lo svuotamento dal latte. La terapia consiste nel sostenere i seni con opportuni bendaggi e reggiseni, e nello svuotamento dal latte appena possibile. Il quadro descritto si può complicare e dare luogo alla mastite, l’infezione delle ghiandole mammarie, perlopiù sostenuta da Staphylococcus aureus che generalmente penetra attraverso ragadi e abrasioni dei capezzoli. L’infezione evolve quasi sempre verso la formazione di un ascesso mammario. A questo stadio, talvolta, la somministrazione di antibiotici può far recedere il processo settico, ma quando la forma infettiva evolve verso la formazione dell’ascesso si rendono necessari, in tempi brevi, la sua incisione e il drenaggio. Una delle complicanze più temibili del p. è l’infezione puerperale (➔ puerperale, febbre).

Vedi anche
parto Espulsione o estrazione del feto dei Mammiferi dagli organi genitali. Avviene al termine della gravidanza, quando lo sviluppo prenatale può considerarsi concluso: l’utero contraendosi ritmicamente (travaglio di parto) determina l’espulsione del feto e, successivamente, il secondamento degli annessi fetali ... montata lattea L’inizio della secrezione del latte da parte delle ghiandole mammarie della puerpera (anche discesa lattea): compare tra il 2° e il 4° giorno dopo il parto. latte Prodotto di secrezione delle ghiandole mammarie; si presenta come un liquido bianco opaco, di composizione chimica complessa; è destinato ad alimentare la prole dei Mammiferi, per la quale rappresenta un alimento completo e indispensabile del primo periodo della vita. ● Oltre al latte materno nel periodo ... ostetricia Branca della scienza medica che studia la fisiologia e la patologia della gravidanza, in rapporto tanto allo stato di salute della gestante quanto al soddisfacente sviluppo del prodotto del concepimento, e i problemi di vario ordine inerenti all’espletamento del parto e al puerperio. È strettamente connessa ...
Altri risultati per puerperio
  • puerperio
    Enciclopedia on line
    Periodo che segue l’espulsione della placenta fino al ritorno alla normalità dei genitali. La sua durata non è costante, oscillando secondo i soggetti e secondo la normalità o meno della pregressa gravidanza e del parto; la media è di circa 6 settimane. Tipico fenomeno del p. è l’amenorrea. L’utero, ...
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    Universo del Corpo (2000)
    Lucio Zichella Renzo D'Amelio Si definisce puerperio il periodo che intercorre tra la fine del parto e il ritorno degli organi genitali femminili alla condizione pregravidica. La durata del puerperio non è costante e varia, secondo i soggetti e la normalità o meno della pregressa gravidanza, da un ...
  • PUERPERIO
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XXVIII, p. 495) Espedito MORACCI Le conoscenze sulla biologia del puerperio hanno compiuto progressi in virtù degli studî sulle correlazioni trofiche tra la mammella funzionante e l'utero della scoperta (1932) dell'ormone galattogogo preipofisario (prolactina), dell'azione stimolante degli estrogeni ...
  • PUERPERIO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    (dal lat. puer "bambino" e pario "partorisco") Pasquale Sfameni È quel periodo, che segue immediatamente al parto (suites de couche dei Francesi), e dura il tempo necessario all'apparato genitale per spogliarsi dei caratteri assunti in gravidanza e ritornare a un dipresso nelle condizioni primitive: ...
Vocabolario
puerpèrio
puerperio puerpèrio s. m. [dal lat. puerperium, der. di puerpĕra «puerpera»]. – 1. In fisiologia, il periodo di tempo di 6-8 settimane che intercede tra l’espulsione della placenta e il ritorno alla normalità degli organi genitali femminili;...
püèrpera
puerpera püèrpera s. f. [dal lat. puerpĕra, comp. di puer «fanciullo» e tema di parĕre «partorire»]. – La donna che ha partorito di recente e che si trova nel periodo del puerperio.
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