PUERILISMO (dal lat. puer "fanciullo")
Il puerilismo è una sindrome caratterizzata dalla persistenza delle forme, della statura e spesso anche, non sempre, della psiche del fanciullo in individui che hanno già superato l'epoca puberale, analogamente all'infantilismo, nel quale perdurano, mancando la crisi puberale, le caratteristiche del bambino. Non è soltanto la mancanza dello sviluppo genitale che contrassegna il puerilismo, ma bensì l'assenza di quelle complesse trasformazioni scheletriche, muscolari, cardiovascolari, psichiche, che accompagnano normalmente il passaggio dalla fanciullezza all'età pubere.
L'origine di questa sindrome è oltremodo complessa, entrando in causa disturbi funzionali di parecchie ghiandole endocrine, sia che essi provochino chiari segni di malattia sia ch'essi restino latenti. Soprattutto l'insufficienza tiroidea e ipofisaria, isolate o accoppiate, determinano l'arresto o un notevole ritardo nello sviluppo scheletrico e psichico, con assenza dei fenomeni dello sviluppo sessuale (infantilismo tiroideo, ipofisario, tiroipofisario). Anche l'ipogenitalismo primitivo è responsabile di questa alterazione di sviluppo, purché si associ a ipotiroidismo o ipopituitarismo, in mancanza di che dà la sindrome dell'eunucoidismo. L'insufficienza surrenale, e così lo stato timico, dànno, piuttosto che puerilismo, un'ipoplasia costituzionale che tende verso l'eunucoidismo. Non è chiaramente dimostrata l'esistenza di puerilismi di origine non disendocrinopatica potendosi ragionevolmente pensare che essi siano dovuti ad anomalie endocrine delle quali non è ancora possibile la diagnosi. Il puerilismo può essere curato con buon successo mediante il trattamento opoterapico appropriato o l'innesto endocrino plurighiandolare (metodo Pende).