DOLABELLA, Publio Cornelio
Portarono questo nome varî personaggi romani: due consoli del 283 a. C. e del 10 d. C., un pretore del 69 a. C. Il più famoso è P. Cornelius P. f. Dolabella, nato nel 69 a. C. (o meglio nel 79), giovane bello e d'ingegno, ma crudele e dissoluto, che sposò in seconde nozze la figlia di Cicerone, Tullia. Militò con Cesare in Gallia, e seguì poi la sua parte nella guerra civile; ma la flotta a lui a data nell'Adriatico fu sconfitta. Ritornato a Roma dopo Farsaglia, propose come tribuno una legge sulla cancellazione dei debiti e la riduzione dei fitti, che causò gravi disordini, sedati solo dal ritorno di Cesare. Questi, che stimava molto l'attività e l'energia di D., lo condusse seco in Africa e in Spagna, ove fu ferito, e lo fece ricco. Intanto egli si era separato da Tullia; Cicerone mantenne però relazione con lui. Cesare, sul punto di partire per la guerra partica, lo fece designare console per il 44 in sua vece. Ucciso il dittatore, D. passò ai congiurati, ma si riconciliò poi con Antonio ed ebbe in premio del nuovo mutamento di partito la provincia di Siria. Dichiarato nemico pubblico si uccise assediato da Cassio in Laodicea (luglio del 43).
Bibl.: F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, colonna 1300; W. Drumann e P. Groebe, Geschichte Roms, II, Lipsia 1902, p. 486; E. Meyer, Caesars Monarchie, ecc., 3ª ed., Stoccarda 1922, spec. p. 367 seg. e 454 seg.; T. Rice-Holmes, The Roman Republic, Oxford 1923, III, p. 227 e seguenti.