Composto chimico, C11H6O3, derivato furanico della cumarina, dotato di azione fotosensibilizzante e pigmentogena; in natura si trovano numerosi composti che possono essere considerati suoi derivati, quali, per es., il bergaptene e il bergaptolo.
Lo p. e i suoi derivati (psoraleni), ritrovati ubiquitariamente in vari alimenti e in piante, sono in grado di assorbire i raggi ultravioletti e pertanto, combinandosi fotochimicamente con il DNA, causano alterazioni cellulari. Le radiazioni UV che danno luogo alla fotosensibilizzazione sono comprese tra 320 e 400 nm.
In medicina è possibile utilizzare le proprietà degli p. per il trattamento di alcune malattie, grazie alla inibizione che causano nella sintesi del DNA e alla fotopigmentazione per induzione della melanogenesi. L’associazione tra p. e UVA (raggi ultravioletti a maggiore lunghezza d’onda) è alla base della fotochemioterapia, nella quale si ottiene un marcato potenziamento farmacologico degli agenti impiegati. La fotochemioterapia è applicata in varie malattie dermatologiche.