psicopatologia
Disciplina che studia gli accadimenti della vita psichica patologica, inquadrandoli in concetti generali che ne esprimono le condizioni di insorgenza, le dimensioni, le modalità di manifestazione e i reciproci rapporti. La p. differisce dalla psichiatria che affronta problemi clinici individuali per fini di utilità immediata; dalla psicologia si distingue perché quest’ultima si occupa della vita psichica normale, ma l’incertezza della delimitazione dei due ambiti, il normale e il patologico, fa sì che molti siano i problemi comuni alle due discipline. Con la filosofia i rapporti sono più o meno stretti a seconda delle scuole: la p. può limitarsi ad acquisire un’informazione metodologica o può fare propri e sfruttare concetti specificamente filosofici. Il rapporto con la neurofisiologia e con la neuropsicologia è accettato solo da alcune correnti che indagano la patologia mentale in termini di perturbamenti di funzioni psichiche e che chiedono alla p. un’interpretazione esplicativa dei sintomi e dei rapporti che essi assumono nella strutturazione delle differenti sindromi.
Indaga le manifestazioni psicopatologiche negli ambiti della coscienza (confusione, de realizzazione, dissociazione, ecc.), della percezione (allucinazioni, illusioni, ecc.), dell’affettività (depressione, mania, disforia), del pensiero (delirio, ossessioni, fuga delle idee, ecc.), dell’intelligenza. È rivolta all’analisi delle esperienze interne delle persone disturbate, più che al loro comportamento o alle ipotetiche cause; è una ricerca fenomenologica che indaga le caratteristiche connotative e gli aspetti strutturanti di che cosa e in che modo una persona pensa, sente, vive internamente, esperisce.
Questo indirizzo poggia sui cardini fondamentali della dottrina di S. Freud. Secondo l’approccio classico di Freud la p. è rappresentata dall’ipotesi di una o più cause a livello psichico (psicogenesi eziologica) di tutte le affezioni mentali in cui il substrato organico-lesionale non sia sicuramente dimostrato. L’eziologia di queste patologie viene riconosciuta in determinati meccanismi o conflitti che si svolgono esclusivamente, o prevalentemente, a livello inconscio. La critica all’approccio psicoanalitico è stata indirizzata sul rischio che la cura stessa (con la sua situazione di transfert e controtransfert) crei artefatti psicopatologici e alimenti non poche illusioni sulla figura del terapeuta.