PSEUDOCRUP
. Indica in complesso le laringiti non difteriche dei bambini piccoli, le quali per la piccolezza della laringe, per la tumefazione infiammatoria della mucosa e per lo spasmo delle corde vocali, determinano restringimento del lume laringeo e difficoltà al passaggio dell'aria. Lo pseudocrup è caratterizzato da inizio brusco, spesso notturno, in rapporto con lievi catarri delle prime vie respiratorie, e si manifesta con tosse insistente, a carattere abbaiante, con voce chiara o leggermente rauca e inspirazione sibilante. Il processo catarrale che provoca lo pseudocrup è generalmente localizzato nella regione sottostante alle corde vocali (regione ipoglottica) della laringe e pertanto compromette poco l'emissione della voce; mentre il vero crup, o laringite difterica, è caratterizzato dalla formazione d' un essudato pseudomembranoso (difterico), il quale si stratifica indistintamente sulle corde vocali come sulle altre parti della laringe, provocando gradatamente e insidiosamente: afonia, tosse serrata e difficoltà progressiva di respiro.
La cura dello pseudocrup consiste nell'applicazione d'impacchi caldi al collo, nell'inalazione di vapore acqueo con o senza aggiunta di olî essenziali (trementina, eucaliptolo, olio di mugo). Per via interna si somministrano sedativi allo scopo di ridurre lo spasmo della glottide: bromuro e benzoato di sodio anagr. 2 in pozione edulcorata, fosfato di codeina da 5 a 15 centigr. in 100 gr. di pozione, a cucchiaini. Raramente la stenosi laringea raggiunge gradi tali da richiedere l'intubazione e, se pure la richiede, il tubo può essere estratto senza inconvenienti dopo 12-24 ore. Nei rari casi in cui si debba prolungare l'intubazione, persistendo l'edema infiammatorio, conviene ricorrere alla tracheotomia per evitare ulcerazioni da decubito causate dalla lunga permanenza del tubo. Nei casi in cui la diagnosi è dubbia conviene iniettare siero antidifterico in attesa dell'accertamento batteriologico.