PSAMATHE
Nereide, il nome della quale compare già nel catalogo esiodeo (Theogonia, 260 ss.).
Unitasi ad Aikos, generò Phocos. Fu pietrificata dalle divinità marine, contro le quali aveva tentato di combattere, per vendicare la morte del figlio (Ov., Metam., ii, 398). La sua immagine compare, accompagnata da didascalia, su un vaso a figure rosse proveniente da Nocera, al Museo Nazionale di Napoli. La scena principale della rappresentazione è un thìasos marino; P. è la figura femminile vestita di doppio chitone, con i capelli legati da un nastro, che regge una oinochòe nella mano destra tesa in avanti: sopra il capo le pende uno specchio, e dietro di lei si vede, seduta, Teti.
Bibl.: H. Heydemann, Die Vasensammlungen... Neapel, Berlino 1872, n. 3352, p. 599 ss.; O. Höfer, in Roscher, III, 2, 1909, c. 3194 s., s. v.; G. Radke, in Pauly-Wissowa, XXIII, 2, 1959, c. 1297, s. v., n. i.