PRUSIA II re di Bitinia
Succedette al padre Prusia I circa il 181 a. C. Il suo regno s'iniziò con un periodo di collaborazione con Pergamo, effetto in parte della minaccia comune rappresentata da Farnace I re del Ponto, ma più dell'attitudine non equivoca dei Romani in favore di Pergamo al tempo di Prusia I. Una guerra di P., Eumene di Pergamo e Ariarate IV di Cappodocia coalizzati contro Farnace non portava tuttavia ad alcuno incremento territoriale per la Bitinia (179 a. C.). Qualche anno dopo P. sembrava riprendere la politica di amicizia con la Macedonia sposando, come appunto il padre, una principessa macedonica, un'altra Apame, sorella di Perseo. Le conseguenze non furono però rilevanti. Scoppiata la guerra tra i Romani e Perseo, P. rimase, sia pure tiepidamente, dalla parte dei Romani, a cui diede aiuto di navi. Al più tentò una mediazione fra i contendenti; ma la notizia non è sicura. Dopo la vittoria romana (168 a. C.) si presentò a Roma, a quanto dice Polibio, in veste di liberto e si pose in condizione di approfittare della diffidenza insorta a Roma contro Pergamo. Ma allora la sua natura di piccolo despota lo tradì. Non seppe assicurarsi l'appoggio romano al momento decisivo di una guerra contro Attalo II di Pergamo (156-154 a. C.), successo a Eumene, in cui fu costretto dall'intervento del Senato a rinunciare ai successi conseguiti e a consegnare all'avversario 20 navi da guerra e 500 talenti. Qualche anno dopo, le contese dinastiche provocate dal suo tentativo di escludere dalla successione il figlio suo e di Apama, Nicomede, in favore dei figli natigli da un secondo matrimonio, diede l'occasione ad Attalo II di fare insorgere contro di lui Nicomede. Nonostante il ricorso ai Romani, P. fu sopraffatto e morì ucciso per ordine del figlio nel 149 a. C.
Bibl.: E. Meyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, coll. 519-20; G. De Sanctis, Storia dei Romani, IV, Torino 1923, p. 362 segg.; P. V. M. Benecke, in Cambridge Ancient History, VIII (1930), pp. 282-83.