PRURITO (fr. demangeaison; sp. prurito, comezón, picazón; ted. Jucken; ingl. itching)
È una particolare sensazione della pelle, difficilmente definibile nella sua vera essenza, in quanto può essere costituita da espressioni sensoriali non sempre perfettamente identiche, la quale induce al grattamento. Indubbiamente è legata ad alterazioni funzionali delle terminazioni nervose. Qualche autore ritiene che vi siano nella cute dell'uomo e degli animali delle particolari terminazioni incaricate di questa sensazione, come ve ne sono per le sensazioni di freddo, di caldo, di contatto, di dolore. Ma è un'ipotesi non dimostrata; come non si può ancora affermare se l'alterazione sia a carico esclusivo dei rami sensitivi o non piuttosto di rami del sistema neuro-vegetativo. Il prurito è frequentemente circoscritto a piccole o vaste zone, specialmente attorno agli orifici naturali; a volte è esteso a tutto l'ambito cutaneo. Ha un'infinità di gradazioni, dal prurito lieve e fugace, al prurito intenso, violento, che può dar luogo a crisi imponenti, le quali non si risolvono che dopo un furioso grattamento, lasciando il malato esausto e spossato. La sua intensità è in rapporto, oltre che con la gravità della causa che lo provoca, con la sensibilità individuale. È sintoma di molte malattie cutanee (urticaria, eczema, lichen, ecc.). Può essere dovuto a cause esterne (presenza o punture d'insetti contatto di sostanze vegetali o animali, di sostanze chimiche, ecc.) o a cause interne. Tra queste ricordiamo l'uso di rimedî (cocaina, belladonna, oppio, alcaloidi, arsenico, iodio, ecc.) o di speciali alimenti (fragole, molluschi, ecc.), le turbe dell'apparato digerente, l'alterato metabolismo organico, la presenza di elminti intestinali le disfunzioni delle ghiandole endocrine.