PRUDENZIO di Troyes
Scrittore medievale, fiorito nel sec. IX. Di nobile famiglia spagnola, il suo nome di battesimo fu Galindo. Ancora adolescente, andò a stabilirsi in Francia, dove compì la sua educazione. Per più anni fu precettore, dopo il suo connazionale Teodolfo, alla corte francese, che abbandonò nell'845-46. Nell'847 successe ad Adalberto sulla cattedra episcopale di Troyes, dove morì il 6 aprile dell'861.
Il nome di P. è legato alla famosa controversia sulla predestinazione che animò, più che ogni altra, il mondo teologico del sec. IX. Nell'849 Incmaro, arcivescovo di Reims, faceva condannare, nel sinodo di Quierzy le teorie predestinatarie del monaco Gotescalco, e dell'avvenimento informava P. richiedendolo del suo parere sul problema. P. rispondeva con una lettera diretta ad Incmaro e a Pardulo, suo fedele amico (Epistola ad Hincmarum et Pardulum; per la data di questa lettera, fine dell'849, cfr. F. Lot e L. Halphen, Le règne de Charles le Chauve, Parigi 1909, p. 213), nella quale manifestava il suo dissenso dalla posizione presa dall'arcivescovo di Reims, e da fedele antagonista egli si faceva difensore della predestinazione alla morte e alla vita, per il premio e la pena, ma non per il peccato, non pro omnibus sed pro multis. Dopo la lettera di P. la controversia si allargò straordinariamente; e poiché Incmaro sollecitò, a sua difesa, la penna di Scoto Eriugena, P. sorse a combattere quest'ultimo con un De praedestinatione, in cui sostanzialmente difende le teorie già espresse nell'Epistola ad Hincmarum et Pardulum.
P. scrisse pure gli Annales Bertiniani, di grande valore per la storia dell'impero romano; una Vita sanctae Maurae virginis (ed. Acta Ss., sept. VI, 275-8) e alcune poesie. Tutte le sue opere sono stampate in PL., CXV, 971-1458; le sue poesie in Mon. Germ. Hist. Poetae lat., II, 679 segg.
Bibl.: Per la controversia sulla predestinazione, M. Cappuyns, Jean Scot Erigène, Lovanio 1933.