provincia
In Roma antica, la parola indicava in origine la sfera in cui un magistrato esercitava la propria autorità. Dopo le prime conquiste fuori dall’Italia, il termine designò una circoscrizione territoriale e amministrativa. Le p. più antiche (Sicilia, Sardegna e Spagna) erano controllate da magistrati eletti appositamente; in seguito fu introdotta la prorogatio, il prolungamento dell’imperium di un console o un pretore, cui il Senato conferiva il governo di una regione. Questi magistrati avevano poteri civili e militari. Augusto introdusse la distinzione tra p. senatorie, governate da proconsoli, e p. imperiali, controllate da un legatus Augusti pro praetore, di rango senatorio. L’autorità nelle p. era frazionata: l’amministrazione finanziaria spettava nelle p. imperiali a un procuratore di rango equestre, nelle p. senatorie a un questore, affiancato da un procuratore; il governo locale richiedeva così una stretta collaborazione tra i diversi rappresentanti di Roma. Il sistema durò fino al riassetto amministrativo dell’impero voluto da Diocleziano, che moltiplicò le p. dividendo le precedenti e le affidò per lo più a funzionari di rango equestre.