provedere [proveggi, II singol. cong. pres. in Rime XLVIII 2; proveggia, III singol. cong. pres. in Rime LXV 14, If XXIV 26, Pg VI 22; proveggendo, ger. pres. in Cv IV XXVII 7; per la peculiarità del consonantismo v. Parodi, Lingua 257]
Come transitivo, a somiglianza del latino provideo, " prevedere ", " antivedere " e quindi " conoscere prima ciò che sarà ": in questo senso sembra da intendere il participio passato con valore aggettivale di Cv III XIV 14 Onde la nostra buona fede ha sua origine; da la quale viene la speranza, de lo proveduto desiderare; il Busnelli, considerando l'inciso che contiene il vocabolo esplicativo della proposizione precedente e prendendo de come " da ", parafrasa: " da la qual fede viene la speranza, cioè più precisamente, dal desiderio che sorge in noi di ciò che si è proveduto, ossia del bene che si è preconosciuto mediante la fede ".
Sulla stessa linea l'uomo prudente non attende [chi] li domandi ‛ consigliami ', ma proveggendo per lui [antivedendo cioè quello di cui ha bisogno], sanza richesta colui consiglia (Cv IV XXVII 7). Vale " predeterminare " in relazione al pensiero divino, in Pd VIII 100 E non pur le nature provedute / son in la mente ch'è da sé perfetta / ma esse insieme con la lor salute: " non provede pur Iddio le cose che debbono venire, ma lo meglio de l'universo " (Buti), Dio non produce soltanto in essere le cose, ma le dispone anche alla salvezza.
Altrove " fornire " qualcuno di una cosa, con l'idea subordinata che questa rappresenti per chi la riceve un aiuto: così fec'ïo, poi che mi provide / la donna mia del suo risponder chiaro (Pd XXVIII 85); in costruzione riflessiva: quello avvocato de' tempi cristiani / del cui latino Augustin si provide (X 120): D. vuol alludere all'utilità che Agostino poté trarre dalla lettura dell'autore indicato dalla perifrasi. A questa sezione semantica va forse attribuita l'occorrenza di Fiore XXXII 1, ellittica di complemento: Gelosia andava a proveder le porte, a munire le porte, " guarnire " (Petronio).
Come intransitivo, genericamente " darsi cura, fare in modo che qualcosa si attui ", oppure " prendere le misure necessarie al raggiungimento di un fine ": in alcuni casi l'atto o il fine cui mira il verbo sono resi espliciti dalla proposizione dipendente: temendo che 'l volgare non fosse stato posto per alcuno che l'avesse laido fatto parere... providi a ponere lui, fidandomi di me di più che d'un altro (Cv I X 10, e v. II XII 2); ei provide a scalpitar lo suolo / con le suo schiere (If XIV 34: essendo soggetto Alessandro Magno, provide equivarrà nel contesto a " dette ordine di "); qui proveggia, / mentr'è di qua, la donna di Brabante, / sì che però non sia di peggior greggia (Pg VI 22: in concreto, si penta per evitare l'Inferno); veramente proveder bisogna / per lui, o per altrui, sì ch'a sua barca / carcata più d'incarco non si pogna (Pd VIII 79; costrutto simile, ma in forma impersonale, in Fiore LXXXII 6).
Seguito dalla preposizione ‛ a ' e sostantivo o pronome neutro significa " prendersi cura " di qualcuno o qualcosa, " venire in suo aiuto ": lo 'mperador che sempre regna / provide a la milizia, ch'era in forse (Pd XII 41); però proveggia a lo mio stato Amore (Rime LXV 14); la Legge, che a ciò provede (Cv IV XXIV 15), " cura " cioè che il padre sia sempre guida ed esempio al figlio; e così in Fiore XXII 3, XLVIII 8.
Diversa la costruzione di Rime XL 11 e 'n ciò provide vostro spirto bene, dove D., spiegando un particolare della visione a lui descritta da Dante da Maiano, pare voglia dire, come spiega il Maggini: " l'anima vostra ha ben capito e s'è ben regolata per questo "; il Contini però interpreta: " ebbe un giusto presentimento ".
In uso assoluto rende preminente il senso di " agire con previdenza e accortezza ", sia che si riferisca alla Fortuna che provede, giudica, e persegue / suo regno (If VII 86) oltre il contrasto del senno umano (" con lo quale atto dà ad intendere che le sue operazioni non sono a caso " [Ottimo]; " dice ‛ provede ', in quanto provedute paiono quelle cose le quali, da ordinato e discreto fattore produtte sono... e così par questa ministra da singulare ed occulta diliberazion perseguire quello che giudicato pare, cioè le cose commesse a lei " [Boccaccio]; " provede, dando cuique quod convenit, licet nos ignoremus " [Benvenuto]); sia che presupponga l'iniziativa di Dio, quello consiglio che per tutti provede (Cv IV IV 9; v. Pd IX 105 e per analogia VIII 104, dove il proveduto fine - ancora un participio con valore aggettivale - è il fine voluto dalla Provvidenza, nonché le due uniche occorrenze di infinito sostantivato, il proveder divino di Pd VIII 135 e l'alto proveder divino di XXXII 37; v. anche la voce PROVVIDENZA).
Talora con la particella ‛ si ': If XXIV 26 come quei ch'adopera ed estima, / che sempre par che 'nnanzi si proveggia: " Descrive l'A. qual sia l'ufficio dell'intelletto e dell'uomo savio, el quale, prima che faccia alcuna impresa, discorre con la mente " (Landino); Fiore XII 13 Que' mi riguarda, e tuttor si provede, continua a premunirsi, a " prendere provvedimenti di difesa " (Petronio); LVIII 10 ella s'è ben prima preveduta / ch'ella 'l darà in luogo da doppiare, " si è assicurata " accortamente di dare i suoi doni a chi glieli restituirà raddoppiati. In modo non dissimile il sintagma ‛ esser proveduto ' (Fiore XCVII 12) sta per " essere accorto, avveduto, previdente " (cfr. F. Brambilla Ageno, Il verbo nell'italiano antico, Milano-Napoli 1964, 292).
Ha il significato di " occuparsi con attenzione ", " considerare bene " (cfr. Contini, Rime 4, 18, 22), in Rime XLVIII 2 Se Lippo amico se' tu che mi leggi, / davanti che proveggi / a le parole che dir ti prometto. Lo stesso significato di " considerare ", " ponderare con prudenza ", in Cv IV II 8 E però lo tempo è da provedere, allusivo alla convenienza di parlare e tacere al tempo opportuno.