protocollo
Dal lat. mediev. protocollum, gr. πρωτόκολλον, termine con il quale si indicava il primo foglio di un rotolo di papiro costituito dalla giustapposizione, per mezzo di colla, di più fogli (comp. di πρῶτος «primo» e κόλλα «colla»). Il termine fu introdotto in diplomatica nel 19° sec. da T. von Sickel, e quindi adottato per indicare le formule iniziali del documento (invocazione, designazione dell’autore e del destinatario, formule di saluto, di augurio, ecc.), precedenti il testo vero e proprio. Per traslato derivato dal sign. etimologico, nella terminologia filosofica del positivismo logico, protocolli (o anche proposizioni protocollari) sono enunciazioni semplicissime, elementari, non scomponibili o riducibili, che si riferiscono alle percezioni più immediate e costituiscono la base empirica a cui ricondurre tutte le asserzioni scientifiche.