• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

proprio e suo [prontuario]

di Stefano Telve - Enciclopedia dell'Italiano (2011)
  • Condividi

proprio e suo [prontuario]

Stefano Telve

Natura

Oltre che come rafforzativo (come avverbio: è proprio un genio; o come aggettivo: ce la farà con le sue proprie forze; ➔ avverbi; ➔ aggettivi), proprio è usato come aggettivo possessivo e, a differenza di suo e loro, può riferirsi solo al soggetto o all’elemento designativo più prossimo (vedi sotto). Tale proprietà consente di evitare fraintendimenti: mentre una frase come

(1) Marco ha incontrato Maria a casa sua

lascia nel dubbio di chi sia la casa (di Marco o di Maria?), altrettanto non avviene con

(2) Marco ha incontrato Maria a casa propria

dove si intende che la casa è di Marco.

Combinazioni e alternanze

Suo e proprio possono figurare combinati se il soggetto è un pronome indefinito o generico (ciascuno, ognuno, ecc.):

(3) ciascuno / ognuno pensi alle sue / proprie /sue proprie cose

Proprio non può invece essere sostituito da suo nelle frasi impersonali:

(4) è bene contare sulle proprie forze → *è bene contare sulle sue forze

(5) […] senza cedere alla tentazione di essere intransigenti sulle responsabilità altrui mantenendo un occhio di riguardo per le proprie («Corriere della sera» 30 gennaio 2010)

(6) hanno avuto le loro occasioni, ma non si può pensare solo alla propria poltrona («Corriere della sera» 2 febbraio 2010).

Altre forme

Se suo non si riferisce al soggetto, si può ricorrere a di lui, di lei, che indica il genere del referente. Questa forma, se anteposta al nome, è antiquata e, oggi, di tono formale e burocratico:

(7) ma non ha fatto in tempo a conquistarsi l’amore della poverina e la fiducia della di lei famiglia («la Repubblica» 25 novembre 1989).

Referenza alternata

Non sempre l’elemento a cui si riferisce proprio coincide con il soggetto grammaticale o con un soggetto espresso: talvolta, infatti, esso può coincidere con il complemento di specificazione di un’espressione partitiva:

(8) studi recenti condotti in Australia, riferiscono infine gli autori, mostrano che fino al 30 per cento dei soggetti affetti da depressione cambia le proprie abitudini alimentari («Corriere della sera» 27 gennaio 2010)

oppure con il soggetto inespresso del verbo all’infinito di una subordinata:

(9) […] consentendo pienamente all’Autorità Portuale di esercitare le proprie funzioni istituzionali di promozione, controllo e pianificazione («Corriere della sera» 26 gennaio 2010)

(10) ci sono due tendenze tra i sopravvissuti, spontanee e opposte: spostarsi nelle province risparmiate dal terremoto oppure restare vicino alla propria comunità anche con il rischio di crolli («Corriere della sera» 2 febbraio 2010).

Uso estensivo

A volte può emergere un uso indebitamente estensivo di proprio. Nell’esempio che segue proprio non si riferisce al soggetto della frase subordinata nella quale si trova, ma al soggetto, piuttosto distante, della principale:

(11) la Polisportiva Antares [...] ha abbinato numerosissime iniziative a sfondo socio-culturale agli eventi sportivi che hanno visto protagoniste le proprie tesserate («Corriere della sera» 28 gennaio 2010)

In questo esempio la semantica di proprio (che esprime la nozione di appartenenza con maggiore forza rispetto a suo) prevale sulle regole sintattiche che la governano abitualmente, come accade anche in altre circostanze:

(12) Anche l’Asl 12 di Venezia pagherà integralmente lo stipendio ai 3500 dipendenti del comparto [...]. E lo farà ricorrendo allo stesso stratagemma dell’Asl 10 di San Donà: un ‘prestito’ dalle aziende sanitarie più ricche della regione [...]. A Chioggia [...] e Mirano invece gli stipendi saranno saldati con risorse proprie («Corriere della sera» 26 gennaio 2010).

Vedi anche
avverbio Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in: a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente ecc.); a. di luogo (qui, là, dove, fuori ecc.); a. di tempo (prima, poi, ora, subito, sempre ecc.); a. ... subordinazione In linguistica, nella sintassi del periodo, la relazione che si stabilisce tra due proposizioni collocate nel periodo su piani diversi, in modo che l’una (subordinata) risulti dipendente logicamente e grammaticalmente dall’altra, che viene detta perciò principale, o reggente (➔ proposizione). Il rapporto ... sostantivo In grammatica e in linguistica, nome s. (o s. in assoluto), parte del discorso che indica una singola persona, un singolo animale o una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose. Nella grammatica greco-latina, il s. non formava una parte del discorso autonoma, ma costituiva, insieme all’aggettivo, ... complemento di specificazione In grammatica, complemento indiretto che specifica, ossia determina e precisa, un aggettivo (per es., pieno di buona volontà) o un sostantivo (per es.: un viaggio di affari). Il complemento di s. nelle lingue che hanno una declinazione è espresso generalmente con il genitivo (per es., in lat., magister ...
Indice
  • 1 Natura
  • 2 Combinazioni e alternanze
  • 3 Altre forme
  • 4 Referenza alternata
  • 5 Uso estensivo
Categorie
  • GRAMMATICA in Lingua
Tag
  • COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE
  • AUSTRALIA
  • AGGETTIVO
  • AVVERBIO
  • CHIOGGIA
Vocabolario
prontüàrio
prontuario prontüàrio s. m. [uso fig. del lat. tardo promptuarium «credenza, dispensa, magazzino», dall’agg. promptuarius «in cui conservare qualcosa», der. di promptus: v. pronto]. – 1. Libretto o manuale in cui sono esposte brevemente...
pròprio
proprio pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non d’altri: cosa p., di cui si ha la proprietà;...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali