proposto (provosto)
In If XXII 94 'l gran proposto, " capo ", " persona di maggiore autorità " (qui detto, con ironica solennità, di Barbariccia, che guida la pattuglia dei dieci diavoli; v. anche decurio, al v. 74). È antica variante di ‛ preposto ' (cfr. il latino tardo propositus, nel senso stesso di praepositus): " proposto è nome d'oficiale e significa maggioria " (Buti; la voce è attestata in documenti politici dell'epoca di D.).
A tale significato, e al presente personaggio, la maggioranza degl'interpreti riferisce anche il proposto del v. 123 Lo Navarrese [Ciampolo di Navarra] ben suo tempo colse; / fermò le piante a terra, e in un punto / saltò e dal proposto lor si sciolse: si liberò della pericolosa stretta di Barbariccia. Altri tuttavia (fra gli antichi il Buti e il Landino, fra i moderni il Del Lungo, il Chimenz, più diffusamente il Mattalia), ma con troppo sottile argomentazione, spiegano la voce nel senso di " proposito ": così O. Gori, Schermaglie dantesche, in " Rassegna Nazionale " XXVIII (1906), 367-370, e anche U. Pedrazzoli, Ciampolo e il proposto, nel vol. Nove commenti alla D.C., Roma 1910. Ma effettivamente il Navarrese non si libera " dal proponimento che i demoni avean fatto di martoriarlo ", se non quando, " sfuggendo a Farfarello, si nasconde sotto la pece " (Porena). Cfr. Barbi, in " Bull. " XI (1904) 60.
La forma ‛ provosto ', derivata dal francese antico provost, compare in Fiore CXVIII 2 Vedete che danari hanno usorieri, / siniscalchi e provosti e piatitori! / che tutti quanti son gran rubatori, / e sì son argogliosi molto e fieri, in corrispondenza con Roman de la Rose 11540 " Mais esgardez que de deniers / Ont usurier en leur greniers, / Faussonier e termeillur; / Baillif, bedel, prevost, maieur, / Tuit vivent près que de rapine ". Era il titolo di magistrati le cui competenze variarono nei diversi tempi.