PROPAGAZIONE della fede
L'Opera Pontificia della propagazione della fede fu fondata nel 1822 a Lione col fine di contribuire con la preghiera e con l'elemosina alla diffusione della fede cattolica nei paesi degl'infedeli. L'opera (già chiamata anche Opera di S. Francesco Saverio) sostenuta generosamente nei suoi inizî dalla signorina Jaricot, raccomandata e arricchita di privilegi dai papi (Gregorio XVI, 1840; Pio IX, 1847; Leone XIII, 1880, 1884; Pio X, 1910, 1914), ebbe subito una diffusione straordinaria. Gli ascritti ad essa recitano ogni giorno alcune brevi preghiere e versano una tenue elemosina settimanale, con la quale furono raccolte somme elevatissime distribuite alle missioni di tutti i paesi. La vastità dell'impresa richiese la fondazione di un altro centro a Parigi. Ma in occasione del 3° centenario della fondazione di Propaganda Fide, (v.) che coincideva col primo dell'Opera per la Propagazione della fede, Pio XI giudicò opportuno di darle un carattere ufficialmente più universale, facendone un'istituzione della Santa Sede; e con motuproprio del 3 maggio 1922 la trasferì a Roma presso la Propaganda e le diede una nuova costituzione su base internazionale.
Ora è diretta da un consiglio generale superiore, residente in Roma, composto di ecclesiastici dei paesi che più contribuiscono con le loro offerte, e da Consigli nazionali, i cui presidenti hanno voto nelle assemblee generali dell'opera. Nell'aprile 1933 i membri del consiglio superiore erano 14, i Consigli nazionali 53; nell'esercizio 1932-33 furono raccolti dall'opera più di 47 milioni di lire (di cui 12 negli Stati Uniti, 7 in Francia, 5 in Italia; e relativamente al numero degli abitanti cattolici; Olanda, L. 1 per abitante; Stati Uniti, L. o,61; Francia, L. 0, 17; Italia, L.0, 13), che vennero distribuiti a 665 missioni (v. Acta Pontificalium Operum a Prop. Fidei et a S. Petro Ap., I, n. 4, Roma 1933).