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ALLOCUTIVI, PRONOMI

La grammatica italiana (2012)
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ALLOCUTIVI, PRONOMI


Per rivolgersi a uno o più interlocutori, si usa una particolare categoria di pronomi personali detti allocutivi. I pronomi allocutivi si distinguono in due tipologie:

– confidenziali, da usare in contesti più informali, con interlocutori con i quali si ha un certo grado di confidenza

– di cortesia (o di rispetto o reverenziali), da usare in contesti più formali

allocutivi, pronomi

Tu, Mario, sei sempre il benvenuto

Voi siete matti, ragazzi!

Signor Bianchi, lei mi stupisce sempre!

Ella comprenderà, signor Presidente

Loro sanno consigliarmi un buon ristorante?

Dubbi

Quando si usa il pronome allocutivo lei, il participio passato del predicato si accorda con il genere della persona alla quale si riferisce

Caro Professore, a lezione ieri è stato davvero brillante

Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono, il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio

Caro Professore, l’ho sentita parlare alla conferenza di ieri

Con il pronome allocutivo Ella si ricorre più spesso alla concordanza femminile

Ella, Reverendissimo Vescovo, è stata chiarissima.

Usi

Ella è limitato agli usi burocratici o altamente formali (in questo secondo caso, in riferimento ad alte cariche religiose o civili) e di solito si accompagna all’uso delle maiuscole di reverenza. Anche loro è marcato ormai come molto formale, e viene usato sempre più di rado: per rivolgersi collettivamente a persone alle quali singolarmente si darebbe del lei, oggi si ricorre quasi sempre al voi (➔lei, uso del).

Storia

Negli anni del Fascismo si impose l’uso dell’allocutivo voi al posto del lei, che veniva considerato un ➔prestito spagnolo. Oggi il voi rimane solo come uso di provenienza dialettale in alcune regioni del Meridione: un uso decisamente sconsigliabile.

Vedi anche
forestierismo In linguistica (in cui più comunemente si usa il sinonimo prestito), parola, locuzione o anche costrutto sintattico introdotti più o meno stabilmente in una lingua da una lingua straniera, sia nella forma originaria (per es., l’ingl. week-end) sia con adattamento alla struttura fonetica e morfologica ... participio Forma nominale del verbo, così chiamata dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo numero, genere e caso, e dall’altro della categoria dei verbi, in quanto può distinguere la forma, il tempo e l’aspetto e può inoltre averne la reggenza, ... vernacolo L’uso popolare del parlare caratteristico di un determinato luogo o regione, con particolare riferimento ai tratti che lo differenziano dalla lingua letteraria. La distinzione tra dialetto e v., fino a un certo punto analoga a quella che si fa in francese tra dialecte e patois, viene osservata in modo ... pronome Parte variabile del discorso che la tradizione grammaticale classica interpretava e definiva come la categoria che ha la funzione di sostituire il nome, ma che in effetti assolve la più vasta funzione d’indicare, senza nominarli, esseri e cose, precisandone la quantità e la qualità, e a volte i rapporti ...
Categorie
  • GRAMMATICA in Lingua
Tag
  • PARTICIPIO PASSATO
  • ALLOCUTIVO
  • FASCISMO
Vocabolario
allocutivo
allocutivo agg. [der. del lat. allŏqui, part. pass. allocutus; v. allocuzione]. – Che si riferisce all’allocuzione; in linguistica, pronomi a., i pronomi con i quali ci si rivolge direttamente al destinatario del messaggio: possono indicare...
pronóme
pronome pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
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