PROLAQUEUM (anche Prolaque, C.I.L., xi, p. 819)
Località situata nell'alta valle del Potenza, al confine tra l'Umbria e il Piceno, su una diramazione della Flaminia, che da Nuceria Camellaria portava ad Ancona (attraverso, Septempeda, Trea, Auximum); dovette essere centro romano di una certa importanza (Itin. Ant., 312), compreso nella Regione VI (Umbria), identificato con l'odierno Pioraco. Il suo nome è stato messo in relazione con un lago oggi scomparso che sarebbe stato formato da un ristagno del fiume.
Attualmente nulla è visibile dei monumenti scoperti nel secolo scorso (piscina epuratoria; parte del teatro; altri ruderi); si nota tuttavia materiale da costruzione d'età romana reimpiegato nella chiesa di S. Vittorino. Dell'antica strada fino a qualche decennio or sono restavano tratti tagliati nella roccia, di cui qualche traccia si può tuttora ritrovare. Si conserva ancora il ponte sul Potenza (detto ponte Marmone), seppure in gran parte rimaneggiato. Tra i rinvenimenti si segnalano l'iscrizione frammentaria (C.I.L., xi, 5642), trovata sotto il ponte e forse pertinente allo stesso, e la statuetta di koùros, in marmo, rinvenuta nel 1922 e conservata nel Museo Nazionale di Ancona, ritenuta un possibile originale greco arcaico.
Bibl.: C. I. L., XI, p. 819; Smith, Dictionary of Greek and Roman Geography, p. 671, s. v.; H. Nissen, Italische Landeskunde, Berlino 1902, II, p. 388; K. Miller, Itineraria romana, Stoccarda 1916, p. 305; H. Hofmann, in Pauly-Wissowa, XXIII, i, 1957, c. 630, s. v. Prolaque; Not. Scavi, 1926, pp. 383-385; L. Allevi, in Ricordi romani nelle Marche (nel Bimillenario della nascita di Augusto), Ancona, in Boll. R. Deput. di St. Patria per le Marche, 1941, p. 9 ss.; G. Dominici, La via Flaminia per Ancona e la "Nuceria" degli Umbri e dei Romani, in Boll. R. Deput. di St. Patria per l'Umbria, XXXIV, 1942, estr. p. 9 ss.; T. Mataloni, Prolaqueum romano religioso, Camerino 1957; G. De Luca, in Antike Plastik, III, 1964, p. 52 ss.