proiettore
proiettóre [Der. del part. pass. proiectus del lat. proicere "gettare innanzi"] [LSF] Che proietta, che lancia, anche in signif. figurati. ◆ [ALG] Dato un insieme X, è un endomorfismo P sull'insieme che abbia la proprietà P2x=Px per ogni x∈X, detto anche operatore p.; se, per es., X è uno spazio vettoriale, un p. è un operatore che a ogni vettore x∈X associa la proiezione ortogonale di esso lungo una direzione o un piano fissati. La totalità dei p. di un insieme ha essa stessa una struttura algebrica, che, a seconda dei casi, può essere un'algebra di Boole, un reticolo, ecc. I p. hanno notevole interesse nella rappresentazione di operatori lineari, per es. in spazi di Banach e di Hilbert, dove intervengono nella costruzione di un elemento dello spazio attraverso il suo sviluppo ortogonale. ◆ [FSN] Particolare operatore, del tipo di cui sopra, per definire lo stato di particelle; per esso e per la densità di p., v. corrente nella teoria dei campi: I 790 b. ◆ [ALG] P. autoaggiunto: p. definito in uno spazio vettoriale e tale che esso possa applicarsi indifferentemente all'uno o all'altro di due qualunque vettori moltiplicati scalarmente tra loro senza che muti il prodotto scalare; ne è un esempio la proiezione ortogonale dei vettori dello spazio ordinario su un piano. ◆ [LSF] P. di radiazioni: dispositivo che emette energia raggiante concentrata in un fascio avente una forma geometrica ben definita, qualificato in base alla natura della radiazione (p. acustico o sonoro, com'è un altoparlante direttivo, p. luminoso od ottico, p. radio, com'è un'antenna fortemente direttiva, p. di infrarosso, di ultravioletto, ecc.) e in base alla forma del fascio (p. a fascio cilindrico, a fascio divergente o convergente, a molti fasci, ecc.). ◆ [ALG] P. equivalente e finito: v. algebre di operatori: I 99 a. ◆ [OTT] P. ottico: (a) dispositivo illuminante che proietta un fascio di luce intenso e concentrato; è schematicamente costituito (v. fig.) da un'intensa sorgente quasi puntiforme (una lampada elettrica a incandescenza con filamento in piano e di piccole dimensioni oppure, per grandi intensità luminose, un arco elettrico) posta nella zona focale di uno specchio sferico o, meglio, paraboloidico, la cui apertura determina la sezione trasversa del fascio proiettato; talora (per es., nei fari marittimi o aerei e nei p. degli autoveicoli, detti anch'essi usualmente fari) v'è anche una lente anteriore (di solito del tipo di Fresnel) che serve per meglio definire la forma del fascio; (b) apparecchio per proiettare su uno schermo diffondente, consentendone la visione collettiva, l'immagine di un oggetto opaco fortemente illuminato sulla superficie (è il caso dell'episcopio) o trasparente illuminato da un fascio luminoso che l'attraversa, com'è il caso del diascopio per proiettare preparati biologici su vetrini o diapositive fotografiche o fotogrammi di una pellicola cinematografica (in questi tre casi si parla, rispettiv., di microscopio a proiezione, p. fotografico, p. cinematografico); è costituito da un'intensa sorgente luminosa, la cui luce viene concentrata, mediante uno specchio sferico, sull'oggetto da illuminare, del quale un obiettivo forma l'immagine, ingrandita, sullo schermo d'osservazione: → diascopio; episcopio; epidiascopio. ◆ [ACS] P. ultrasonoro: il trasduttore elettroacustico che negli ecometri e negli ecogoniometri, nonché negli apparecchi per l'ecografia medica, emette il fascio concentrato di impulsi ultrasonori che serve per l'esplorazione.