progrado
Aggettivo originariamente coniato in ambito astronomico dove, a partire dal 1963, anno in cui fu per la prima volta impiegato in una pubblicazione scientifica, è stato introdotto come sinonimo di moto diretto, e quindi contrapposto a retrogrado. Un corpo celeste è dotato di moto diretto se segue la stessa direzione tenuta dagli altri corpi che appartengono al suo sistema. Per es., tutti i pianeti del Sistema solare seguono lo stesso senso di rotazione (antiorario, per un osservatore che guardasse il polo Nord terrestre dall’alto) nel loro moto di rivoluzione attorno al Sole. In un’accezione più ampia l’aggettivo retrogrado viene impiegato per descrivere un moto che avviene in senso contrario a quello considerato normale (o diretto). Nel caso di un’onda di Rayleigh che si propaga in un semispazio elastico, le particelle alla superficie libera oscillano nel piano orizzontale e verticale descrivendo una traiettoria ellittica; quando una particella si trova al punto superiore della sua traiettoria, la componente orizzontale del moto ha un verso opposto rispetto alla direzione di propagazione dell’onda, ed è in tal senso caratterizzata da un moto retrogrado. Aumentando la profondità, l’ampiezza del moto decade rapidamente: a una profondità pari a 1,5 volte la lunghezza d’onda, essa è ca. il 10% del valore assunto in superficie. Oltre una certa profondità, solitamente pari a un quinto della lunghezza d’onda (e quindi dipendente dalla frequenza dell’onda), il moto della particella descrive sempre una traiettoria ellittica ma diventa progrado.