profondarsi
Voce rara, esclusiva dell'uso poetico; ricorre due sole volte nel Paradiso, in forma intransitiva pronominale e nel senso traslato di " addentrarsi ", " immergersi profondamente " (detto delle operazioni intellettuali), in entrambi i luoghi esprimendo lo stato di soprannaturale rapimento che negli esseri creati nasce alla contemplazione e penetrazione delle verità supreme: I 8 appressando sé al suo disire [Dio], / nostro intelletto si profonda tanto, / che dietro la memoria non può ire (" correlativo alla sottintesa e usitata metafora biblica di Dio-abisso, o anche oceano, ricorrente più di una volta nella terza cantica ", Mattalia; cfr. Ep XIII 77 ‛ intellectus in tantum profundat se ' in ipsum ‛ desiderium suum ', quod est Deus, ‛ quod memoria segui non potest ': si veda B. Nardi, in " L'Alighieri " I [1960] 5-13); XXVIII 107 tutti [gli angeli] hanno diletto / quanto la sua veduta si profonda / nel vero [Dio] in che si queta ogne intelletto.