professioni
Attività caratterizzate da una specifica competenza tecnica, talora da una formazione universitaria (avvocati, notai, ingegneri, architetti, medici, psicologi, commercialisti ecc.), talaltra da un’estesa esperienza pratica (tirocinio), da un esame di Stato o concorso di abilitazione per poter accedere al mercato delle p. (per es. conduttore di veicoli per il trasporto pubblico), dove le modalità di fornitura delle prestazioni sono regolate in tutti i Paesi.
Le esigenze di regolazione nelle p. derivano dalla natura intrinseca delle attività prestate, ossia dal fatto che si tratta di servizi (➔ anche servizio professionale) di cui il fruitore non è in grado di riconoscere la qualità, non avendo sufficienti conoscenze tecniche per giudicarla. Pertanto, è compito dell’operatore pubblico garantire l’utente sulle competenze dei professionisti e sulla sicura qualità della prestazione. L’esame o concorso per l’abilitazione è volto a verificare la capacità del professionista nell’applicazione delle conoscenze tecniche, acquisite nel corso della formazione, ai casi concreti. Inoltre, per garantire la correttezza del rapporto professionale è necessario il rispetto del codice deontologico delle professioni.
Rispetto alle esigenze di interesse generale perseguite, talvolta la regolazione appare eccessiva. Per es., l’esame di abilitazione è in alcuni casi troppo rigoroso rispetto alla qualità media di professionalità necessaria all’utente e questo non per esigenze di interesse generale, ma per evitare un eccessivo numero di professionisti e il rischio di un crollo di redditi e di tariffe. Con l’entrata in vigore della l. 248/2006, che convertiva il d.l. 223/2006, venivano varate disposizioni che, oltre al contenimento della spesa pubblica e al contrasto dell’evasione fiscale, prevedevano soprattutto il rilancio economico e sociale, attuando misure che avrebbero potuto favorire i professionisti più giovani, come per es. l’abolizione della tariffa minima e l’eliminazione del divieto di pubblicità per i servizi professionali. Con la riforma del 2006, la regolazione italiana delle p. si è allineata alle migliori prassi internazionali.
Uno degli strumenti più efficaci per promuovere la concorrenza e rimuovere le posizioni di rendita ingiustificate nelle p. è la riduzione degli ambiti di esclusiva di cui godono i professionisti. In Italia, la riforma del 2006 ha abolito l’atto notarile per i passaggi di proprietà dei mezzi di trasporto, eliminando così l’esclusiva per i notai a favore dei consumatori. Analoghi interventi, anche se di minore portata, hanno caratterizzato nel corso degli anni anche altre p., per es. i medici, i cui ambiti di esclusiva si sono ridotti al crescere della professionalità degli infermieri. La laurea triennale (introdotta in Italia con il d.m. 509/1999 sull’autonomia didattica degli atenei) ha formato professionisti junior, con conseguente riduzione di alcune esclusive, per le numerose p. strettamente tecniche (fisioterapia, ostetricia, infermieristica, tecnica di laboratorio biomedico, logopedia eccetera).