Profacio
Dotto ebreo operante a Montpellier, nato verso il 1236 e morto verso il 1304. Il nome di P. (Jacob ben Machir ben Tibbon, in provenzale Don Propheit Tibbon, in latino Prophacius Judaeus) non compare nell'opera di D. e tuttavia non lo si può considerare del tutto assente dal momento che il suo Almanach costituisce la base dell'informazione astronomica del poeta.
L'Almanach di P. è un'applicazione, in modo più direttamente accessibile, delle tavole di Toledo. Queste ultime, secondo un uso diffusissimo delle tavole astronomiche medievali, fornivano gli elementi per calcolare in qualsiasi data le posizioni dei pianeti, ma si trattava di calcoli lunghi e difficili (un'idea di tali difficoltà si avrà consultando la fig. 3 dell'articolo di E. Poulle e O. Gingerich, Les positions des planètes au moyen âge, in " Académie des inscriptions et belles-lettres, comptes-rendus des séances " 1967, 531-548). P. presenta i risultati di tali calcoli - ogni cinque o dieci giorni secondo i pianeti -, per un periodo variabile a seconda della durata della rivoluzione di ciascun pianeta. Il punto di partenza di tutti i periodi è costituito dal 1° marzo 1300 (salvo che per Venere e il Sole, il cui punto di partenza è il 1° marzo 1301).
Che D. abbia utilizzato l'Almanach di P. per ubicare i diversi pianeti al momento del suo viaggio non è assolutamente provato, ma la probabilità è tale che gli editori dell'Almanach hanno potuto, senza per la verità giustificarlo altrimenti, collocare il nome di D. nel titolo stesso del volume (G. Boffito e C. Melzi d'Eril, Almanach Dantis Aligherii sive Profhacii Judaei Montispessulani Almanach perpetuum ad annum 1300 inchoatum, Firenze 1908). Si può anche andare più in là e chiederci se la data scelta da D. per lo svolgimento del viaggio non sia per caso in ragione della facilità con cui l'Almanach poteva offrirgli i dati astronomici necessari in rapporto alla data presa in considerazione.
Tutti conoscono il profitto arrecato agli studi danteschi dall'utilizzazione sistematica delle informazioni astronomiche contenute nella Commedia (v. particolarmente F. Angelitti, Sulla data del viaggio dantesco desunta dai dati cronologici e confermata dalle osservazioni astronomiche riportate nella Commedia, Napoli 1897, estr. dagli " Atti dell'Accademia Pontaniana " XXVII; Id., Sugli accenni danteschi ai segni, alle costellazioni ed al moto del cielo stellato da occidente in oriente di un grado in cento anni, in " Rivista di Astronomia e Scienze Affini. Bollettino della Soc. Astronomica Ital. " VI [1912] 431-446, 497-513, 561-579, 775-790, 835-851; VII [1913] 75-88, 128-163, 218-224, 441-483, 498-518;. I. Capasso, La data della visione dantesca discussa secondo le indicazioni astronomiche e le notizie storico-cronologiche, in " Atti Accad. Pontaniana " n. s., IX [1959-1960] 175-202; Id., L'astronomia nella D.C., in " Physis " VII [1965] 75-106, 129-201, 261-272; VIII [1966] 23-98). Tuttavia gli autori di questi studi si sono sforzati di confrontare le posizioni planetarie deducibili dalle precisazioni fornite da D. con le posizioni reali degli astri alla data considerata. L'Angelitti, nel primo articolo citato (pp. 98-99), ha potuto affermare che D. procedette personalmente alle osservazioni necessarie: ciò è assolutamente fiabesco. Il solo metodo critico che si possa applicare al riguardo è quello di confrontare le posizioni planetarie riscontrate nella Commedia con quelle indicate nell'Almanch di P.; la data 25 marzo - 2 aprile 1301 risponde, ed è la sola a rispondere, alle posizioni planetarie indicate da D. che riportiamo qui di seguito: il Sole è in Ariete (If I 30-40, Pd X 28-34, XXVII 86-87), la Luna è piena, in opposizione al Sole (If XX 127-129, Pg XXIII 118-120, Pd XXIX 1-6), Venere è nei Pesci (Pg I 19-21; cfr. XXVII 94-96), Saturno è nel Leone, vicino a Regolo (Pd XXI 13-15) e Marte è senza dubbio nel Leone (XVI 34-39).